Quando due veterani musicali come Pier Ballarin e Carlo Pinchetti si trovano e decisdono di fare qualcosa è sempre tempo di drizzare le antenne, perché sai già che il loro CV parla chiaro, ma sopratutto perché quelle canzoni saranno belle, accoglienti, emozionanti. No, non abbiamo la sfera di cristallo, siamo solo delle persone che, dopo tanti anni e tanti ascolti, hanno capito che da certi artisti non può che arrivare qualcosa che punterà dritto al cuore.

Broomdogs piazza due midtempo morbidi e intimi, dolenti al punto giusto e con quei particoli che non faranno la differenza, ok, ma che però ti fanno dire…bravo Pier. Chitarra appena distorta e quel piano a completare il suono e a dare la bella linea melodica tra le armonie vocali. Ottimo lavoro.

Carlo è più malinconico, quasi sofferto. “Tremi” va in crescendo, con l’aggiunta di una strumentazione che arriva strada facendo, a completare un dialogo interiore dal musicista. “Capelli Bianchi” a ma fa venire la pelle d’oca, che vi posso dire? Chitarra e piano in una simbiosi elegante e accogliente, mentre lo sguardo sociale di Carlo sembra sconsolato, ma la speranza c’è.

Prendete e mangiatene tutti diceva quel tale. Io vi dico, prendete e ascoltatene tutti, pur non essendo minimamente quel tale.

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Broomdogs & Carlo Pinchetti: Bandcamp