Gran ritorno per gli Snowgoose di Jim McCulloch (The Soup Dragons, BMX Bandits) e Anna Sheard che con “Harmony Springs” prima e “The Making Of You” nel 2020 hanno dimostrato in musica, fatti e parole che il buon rock scozzese a forti tinte folk e psichedeliche gode di ottima salute. “Descendant” esplora i temi di amore e perdita, la bellezza e il dolore delle cose che non durano a lungo.

Credit: Brian Sweeney

Ospiti importanti arricchiscono il sound di una band che sa cogliere l’attimo e renderlo cristallino, eterno: Raymond McGinley (Teenage Fanclub) alla chitarra, Chris Geddes (Belle and Sebastian) alle tastiere, Stevie Jones (Arab Strap) al basso, Tim Davidson (Tracyanne & Danny) alla pedal steel, Stuart Kidd (BMX Bandits) alla batteria e  Adam Stearns (Trembling Bells) a batteria e percussioni.

La voce aggraziata e melodica di Anna Sheard vera marcia in più di “Better Listen” o “Good Medicine”, “Call For Peace” e “Wings Of Glory” dall’indole indie pop o “Salix” e “Sorrow” dalle perfette armonie. Intensità ipnotica e dall’anima folk quella di “The Fall”, “Down The Line”   e “Bewildered Dance” che uniscono tradizione e modernità.

Un duo che ancora una volta si trasforma in supergruppo senza per questo perdere smalto o genuinità in undici brani delicati e di ottima fattura, cuore e anima di un album molto curato ed elegante nel sound basato su chitarre e tastiere che diventano protagoniste nella parte finale, in “Fugue State”  e nella title track.  Riflessivo e coinvolgente, “Descendant”  conquista con i suoi toni autunnali.