Un viaggio attraverso il tempo e lo spazio quello orchestrato da Bloom De Wilde (ex Sam And The Womp) che riassume in undici brani buona parte della sua biografia, gli anni da studentessa a Londra, il successo e ora la vita da artista indipendente che vive ad Amsterdam, passando con agilità dal folk all’avant pop all’elettronica.
Accompagnata dal fido Sam Ritchie (il Sam dei Sam And The Womp) dal co – produttore Nick Tepka e da Yuval Juba Wetzler alla batteria De Wilde esplora in profondità le proprie radici olandesi e indonesiane intessendo melodie originali con un frequente uso di fiati (la tromba soprattutto) e dell’organo Fender Rhodes in arrangiamenti lussureggianti e mai banali.
Forte è l’influsso di Björk evidente nell’uso della voce e nel mood avventuroso di diversi brani come “Clown’s Ride On A Kangaroo” o le ben più minimali “Ride With The Fishes” e “Paper Boat”. Un’artista versatile dunque Bloom De Wilde che si trova particolarmente a proprio agio nei virtuosismi di “Gloomy Day”, “Be Patient” e nell’ipnotica “Dwindi”.
Non mancano fonti d’ispirazione letterarie: Carlos Castaneda fa da sfondo a “Stop The World” e la già ricordata “Dwindi” cita William Blake, Borges invece ha ispirato “Two Paths”. Le armonie di “Ebb And Flow” sognanti e intriganti come quelle di “Winter Is Full” e “I Need A Planet”chiudono un album elegante, sperimentale e accessibile, adatto a chi ama ascolti audaci e fuori dagli schemi.