p_a_h, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Anna B Savage ha annunciato da pochissime settimane il suo terzo LP, “You And I Are Earth“, che uscirà il prossimo 24 gennaio via City Slang: la musicista di stanza a Londra proprio in questi giorni è in tour in Italia e ci sarà molto probabilmente l’occasione di ascoltare anche qualche brano inedito in anteprima.

L’inglese ha suonato ieri sera al Teatro Basilica di Roma all’interno della rassegna Unplugged In Monti, registrando uno splendido quanto meritatissimo sold-out, e oggi sale in Emilia-Romagna per la seconda e ultima data nel nostro paese (Anna tornerà poi anche lunedì 28 aprile all’Arci Bellezza di Milano).

L’avevamo già vista lo scorso anno al Covo Club di Bologna e stasera siamo più che lieti di potere riammirare il suo talento anche nello splendido Auditorium Del Carmine di Parma, dove sarà il primo act della tre giorni in terra ducale del Barezzi Festival 2024 (dopo le anteprime di Tinariwen a Reggio Emilia, Lankum a Bologna e dEUS a Piacenza delle scorse settimane).

La venue è una ex chiesa e ormai da qualche tempo è parte dell’adiacente Conservatorio Arrigo Boito: questo locale non solo gode di una notevole eleganza, ma anche di un’ottima acustica e siamo sicuri che la voce della Savage non potrà che giovarne.

Dopo la breve esibizione di Noé, vincitrice della prima giornata del Barezzi Lab, qualche attimo dopo le sei e mezza, ecco salire sul largo palco dell’Auditorium Del Carmine Anna B Savage, vestita in rosso e accompagnata solamente dalla sua chitarra acustica.

Se la setlist è basata quasi esclusivamente su canzoni del suo lavoro più recente, “in|FLUX“, il concerto si apre però con la vecchia “Corncrakes”, singolo estratto dal suo esordio full-length, “A Common Turn“: fin dalla prima nota è difficile descrivere le emozioni che i presenti provano ascoltando questa canzone. Il range vocale della musicista di stanza a Londra è incredibile sin da subito e raggiunge vette incredibili, che la aiutano a esaltare i sentimenti presenti nei suoi pezzi e, come già sottolineato in precedenza, l’ottima acustica della venue insieme alla sua solennità e alla sua maestosità, aggiungono ulteriore valore alla sua performance. Anna sembra quasi un angelo in rosso sceso sulla terra mentre canta “I don’t know if this is even real / I don’t feel things as keenly as I used to“.

L’emotività continua a salire anche nella successiva e toccante “I Can Hear The Birds Now”, ornata da ottimi arpeggi, mentre la Savage sembra voler giocare con la sua voce, ma con una naturalezza estrema.

E’ poi la volta dell’unico assaggio di stasera dal suo nuovo lavoro, “Donegal”: passionale e vivace, mette ancora una volta in mostra le doti vocali della ragazza inglese.

Anna definisce “Say May Name” come “una canzone triste” e, in effetti il brano è davvero molto malinconico e doloroso, ma altrettanto bello e toccante con quella sua leggerezza e quella sua intimità che si amplifica maggiormente in questa venue.

A partire da “Feet Of Clay” Anna aggiunge elementi elettronici, insieme a percussioni e piano, rendendo il suono più pieno rispetto alle canzoni precedenti, sicuramente scarne, ma assolutamente poetiche e meravigliose.

“Crown Of Shyness” stupisce perché, insieme a un beat ipnotizzante, troviamo anche fiati e piano dai toni jazzy che aggiungono eleganza al pezzo: la sua meravigliosa voce si appoggia delicata su queste bei terreni, creando attimi di pura magia e grazia per un mix perfetto.

La Savage abbandona la sua sei corde per “in|FLUX\”, title-track del suo sophomore uscito lo scorso anno, e sono maestosi synth a prendere il sopravvento aggiungendo un tocco dancey al brano, mentre l’artista britannica puo’ continuare a giocare con la sua splendida e profonda voce.

“The Orange” chiude il set con un altro momento acustico: “E’ una canzone che parla di amare me stessa“, spiega Anna, prima di dipingere la sua ultima poesia della serata, malinconica, romantica, scarna e piena di purezza.

Cinquanta minuti di grande classe, di passione e di un’anima sincero che si puo’ leggere sulla sua pelle: anche in questa versione per buona parte acustica Anna ha comunque saputo regalare un altro grande spettacolo al pur esigente pubblico parmigiano, strappando applausi e regalando tantissime emozioni con le sue ottime qualità vocali.