Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto

LINKIN PARK – “From Zero”
[Warner]
rock

A proposito dell nuovo album, Mike Shinoda ha dichiarato: “Prima dei LP, il nome della nostra prima band era Xero. Il titolo dell’album si riferisce sia a questo umile inizio, sia al viaggio che stiamo intraprendendo. Dal punto di vista sonoro ed emotivo, si tratta di passato, presente e futuro, abbracciando il nostro suono caratteristico, ma nuovo e pieno di vita. È stato realizzato con un profondo apprezzamento per i nostri nuovi e storici compagni di band, per i nostri amici, per la nostra famiglia e per i nostri fan. Siamo orgogliosi di ciò che i LP sono diventati nel corso degli anni e siamo entusiasti del viaggio che ci attende“.

EUPHORIA AGAIN – “Waiting on Time To Fly”
[Born Losers Records]
americana

Dopo essersi liberato da tempo della spigolosa angoscia adolescenziale che definiva “Mickey Shoots Up” (2014), il nuovo disco di John Klein “Waiting on Time to Fly” è alla ricerca di redenzione e guarda all’amore come a un percorso di guarigione dei demoni che desidera lasciarsi alle spalle. Lavorando a stretto contatto con i compagni di band dei Knifeplay, Johanna Baumann e Max Black, Klein crea arrangiamenti in stile Americana moderna, ponderati e tradizionali, che fungono da contenitori edificanti per questa narrazione alla ricerca dell’anima.

TINY MOVING PARTS – “Deep In The Blue”
[Many Hats Endeavors”
emo-math-rock

“Deep in the Blue” è il settimo album dei veterani emo Tiny Moving Parts, che porta avanti il loro math-rock emotivo e in evoluzione. Autoprodotto, l’album è un’immagine autentica del viaggio della band dal math-rock tagliente all’emo più poppeggiante.

SILVERLITES – “Silverlites”
[Sunyata]
indie-folk

Su Facebook, Barrett Martin ha rivelato di aver registrato e prodotto l’LP durante la pandemia. “È iniziato tutto in una stanza d’albergo di Nashville nel 2019“, ha scritto, e ha aggiunto: “abbiamo trascorso gli anni della pandemia facendo varie session di registrazione e abbiamo usato una forma di songwriting classica, che è spesso dimenticata in questi tempi. Ovvero, chitarre acustiche (con un po’ di chitarra elettrica), con voci soliste superbe, cori accattivanti e un backbeat soul nella sezione ritmica. È un songwriting vecchia scuola, proprio come noi“. Il progetto vede coinvolti Peter Buck dei R.E.M., Rich Robinson dei Black Crowes, Barrett Martin degli Screaming Trees e dei Mad Season e il cantautore Joseph Arthur, scoperto da Peter Gabriel.

WARMDUSCHER – “Too Cold To Hot”
[Strap Originals]
indie-rock

“Too Cold To Hold” vede la partecipazione di Irvine Welsh, Lianne La Havas, Janet Planet, Jeshi e CouCou Chloe. I Warmdsucher sono nati nel 2014 da una collisione creativa tra membri di varie band di spicco e questa formazione spontanea ha dato vita a una band che non era solo un progetto collaterale, ma una forza musicale che si sarebbe presto ritagliata una propria nicchia unica. Qui la ban è impegnata a produrre il suo album più eclettico e onesto. “Volevamo che fosse brutalmente onesto nella rappresentazione di noi stessi, ha detto Benjamin Romans-Hopcraft. “Siamo noti per agire in un certo modo, suonare in un certo modo e utilizzare un certo metodo. Credo che la formula di Warmduscher sia il caos. In ogni aspetto. C’è molto metodo nel caos che adottiamo, e assicurarci di avere il controllo su di esso e sullo sviluppo di quel caos è davvero importante“.

POPPY – “Negative Spaces”
[Sumerian Records]
indie-rock

“Negative Spaces”, a quanto ci dicono le note stampa, prosegue il mood sonoro dell’inno industriale “New Way Out”, con Poppy e il co-produttore Jordan Fish (ex Bring Me the Horizon) che si lanciano in un gioco di specchi tra pop delicato, urla corpose, retro-futurismo synth-simbiotico anni ’80 e pop-punk energetico anni ’00. È il suono elettrizzante di un artista in continua evoluzione che ridefinisce la propria eredità una canzone alla volta, con la consapevolezza che c’è ancora tanta ispirazione da trovare nei margini ancora da esplorare, nel profondo degli spazi negativi.

AURSJOEN “Strand EP”
[Adria Jenny Amenti]
goth-dream-rock

AURSJOEN è il progetto di Ria Aursjoen, cantante e tastierista del gruppo post-punk acclamato dalla critica Octavian Winters. Cantante e polistrumentista di formazione classica, il suo passato musicale è intriso di generi che vanno dal folk celtico e nordico alla darkwave e al progressive metal. La sua musica è lussureggiante, stratificata e straordinariamente cinematografica. Il compagno di band degli Octavian Winters, Stephan Bryan Salit, contribuisce con le sue chitarre atmosferiche a due canzoni.

MISHA CHYLKOVA – “Dancing the Same Dance”
[Gare Du Nord Records]
indie-folk

L’album d’esordio della cantautrice psych/dream/folk di origine ceca Misha Chylkova, londinese di formazione e milanese d’adozione è una raccolta di canzoni profondamente personali che Misha ha scritto nel corso degli ultimi anni e dove traspare, su diversi livelli, tutta la fascinazione che l’autrice nutre per il concetto di ripetizione.

ERACLEA – “Toboga”
[Dischi Soviet Studio]
alt-rock

Dopo tre singoli e una serie di concerti gli Eraclea escono con l’album “Toboga”, un disco sorprendente, dove la canzone pop d’autore italiana dal gusto retrò acquisisce una freschezza inedita, dove la cura della melodia, orecchiabile e mai scontata, è sorretta da trame elettroniche elaborate che dialogano alla perfezione con la sessione ritmica dal groove incalzante, lasciando libero sfogo a chitarre dall’attitudine alternative/punk.

LESS THAN JAKE – “Uncharted EP”
[Pure Noise Records]
pop-punk

Definire i LTJ dei veteranio è dire poco. Attivi dal 1992 tornano ora con un nuovo EP, prima di ripartire live per tutta la fine del 2024 e il 2025.

DENZEL CURRY – “King Of The Mischievous South”
[PH Recordings]
Hip-Hop

Denzel Curry torna incarnando il suo personaggio “Big Ultra”. Un album molto atteso che fonde i suoni del patrimonio hip-hop del Sud. Ritmi ispirati agli anni ’90 che fanno riferimento a Memphis e a gruppi come i Three6Mafia. L’album ricorda la carriera di Curry e riconcilia le relazioni passate. Discostandosi dai suoi album concettuali, mette in risalto l’abilità rap e la spontaneità creativa di Curry.

DU BLONDE – “Sniff More Gritty”
[Daemon TV]
indie-rock

“Sniff More Gritty” a quanto ci dicono le note stampa è un album dalle molte facce, alcune appartenenti a Du Blonde, altre a una serie di personaggi, dagli amori passati ai dirigenti dell’industria discografica, ognuno interpretato con umorismo e struggimento in una pantomima individuale di glam-rock, punk. Nonostante l’oscurità, Du Blonde sceglie il divertimento.

CHELSEA WOLFE – “Unbound”
[Loma Vista]
folk

Chelsea Wolfe presenta “Unbound” con versioni speciali e ridotte di altri brani noti. La Wolfe riduce le canzoni alla loro cruda essenza – solo la sua voce, la chitarra o il pianoforte – catturando la vulnerabilità e la verità non filtrata. La musica è spogliata e rivestita, ogni brano è un rito di passaggio, una discesa nel cuore.

FAZERDAZE – “Soft Power”
[section1]
indie-rock

L’artista e produttrice neozelandese Fazerdaze (Amelia Murray) esplora le complessità della femminilità nel suo trasformativo secondo album. In 11 brani autodefiniti “da stadio in camera da letto“, Amelia fonde synth sognanti e beat elettronici con elementi rock, creando un suono in equilibrio tra grintosa autenticità e raffinata brillantezza pop. Il disco esplora i temi della devozione, della feroce autocompassione e della maturata consapevolezza di sé.

FIGHTMILK – “No Souvenirs”
[Fika Recordings]
indie-rock

I Fightmilk hanno alzato il livello di distorsione e abbassato quello dell’indiepop con canzoni più ruvide e crude sull’immagine del corpo, sulla morte e sull’uscire dal ruolo di damigella d’onore.