È un esercizio piuttosto rischioso provare a decifrare l’universo cromatico di Tyler Gregory Okonma. Il poliedrico musicista losangelino – meglio conosciuto come Tyler, The Creator -, infatti, è uno di quegli artisti che lasciano parlare la propria originalità senza eccedere mai in inutili fronzoli di contorno. In tal senso, “Chromakopia”, il suo nuovo album, rappresenta una delle opere più originali pubblicate nell’ultimo quinquennio. Poco ma sicuro.
Già, perché scandagliando i quattordici brani che vanno a comporre la tracklist del lavoro questione, risulta alquanto difficile non rimanere impressionati dalla genialità ancestrale del cantante californiano. Pezzoni come “Thought I Was Dead” e “Rah Tah Tah” ricollocano sulla mappa dorata del mainstream mondiale uno dei (nuovi) numi tutelari di un genere – l’hip-hop – che nel corso del tempo ha saputo rinnovarsi come poche altre cose nel mondo (fatta eccezione, naturalmente, per l’NBA e il Liverpool di Slot).
Detto ciò, “Chromakopia” si candida indubitabilmente come uno degli album più belli di quest’annata musicale e come uno dei progetti più cool del vastissimo panorama artistico a stelle e strisce (ed europeo, sia chiaro). Va da sé, naturalmente, che non di solo hip-hop viva il disco in questione. Tutt’altro. Il caro vecchio Tyler, infatti, riesce a spaziare su più fronti sonori mantenendo intatta la propria vision musicale. “I Killed You”, per esempio, è un R&B spaziale che trasporta l’ascoltatore in un microcosmo fatato fatto di suoni Novantiani e di un gustosissimo flow che oramai va più spedito della borsa di New York.
E lo stesso discorso, se vogliamo, potremmo estenderlo pure a brani quali “Hey Jane” e “Judge Judy”. Tante le collaborazioni nel disco e (quasi) tutte riuscite. Di ScHoolboyQ e Doechii quelle che svettano maggiormente. L’impronta simil-jazz di “I Hope You Find Your Way Home”, infine, rappresenta la degna, degnissima conclusione di un album che si lascia ascoltare con estrema piacevolezza e che detta nuove regole allo sfaccettato universo hip-hop mondiale. Tyler, The Creator, in definitiva, potrebbe aver confezionato uno dei “prodotti” (nella migliore accezione possibile del termine) più significativi (e influenti) dei prossimi anni. In parole povere, “Chromakopia” è la consacrazione definitiva di genio (non più) incompreso. Uno splendido spartiacque tra la sua prima parte di carriera e quel che verrà.
Nel frattempo, chiamatelo pure Tyler, The Innovator.