Emanuela Drei ha alle spalle un’importante percorso come produttrice e sound designer più due EP a nome Giungla (“Camo” del 2016 e “Turbulence” del 2021) prima di “Distractions” che la vede esordire sulla lunga distanza. Anticipato dai singoli “Limited Edition”, “Distance”, “Tonight” (canzone sulla solitudine del mondo digitale) e “Bad Idea” vede il suo pop elettronico e mutante esplorare nuove strade.
Dodici brani registrati poco per volta, nei weekend e dopo il lavoro, alcuni con l’aiuto di Pietro Vicentini alla batteria prima di un tour americano, collaborazione che rende il sound di “Distractions” distorto, ruvido e vicino alla dimensione live soprattutto nei singoli già citati.
Elettronica elegante quella di “Mouse & Keybord” che ha ispirato anche il lato estetico e le foto stampa del disco, grintosa “Distance” con un bel crescendo, in “Something” le chitarre creano atmosfere malinconiche e sognanti come quelle evocate dalle tastiere in “Hair Pulling” poco dopo.
Il dinamismo di “1-2-3-4 Million Pieces” torna ai temi già affrontati in “Tonight”, coinvolgente “High – Fiving Branches” con i sintetizzatori e un suono carico di effetti molto diverso da una “Not Making Sense” dall’attitudine garage e scatenata con le chitarre nuovamente protagoniste.
È sempre interessante il modo in cui Emanuela Drei sceglie di interpretare e reinterpretare ogni strumento aggiungendo alcuni strani suoni che non si trovano facilmente nel mondo alt – rock come lei stessa ha ammesso. Diversa dagli altri rivendica il potere della musica che disturba e colpisce. Non background noise ma un disco da ascoltare con attenzione.