Ritorna la raffinatezza pop-rock di Ascari. “Paradisi Artificiali”, infatti, è una pennellata autorale decisamente incisiva e che mixa al suo interno la genialità del Battiato anni Ottanta con delle sonorità che si affacciano dalle parti dell’indie-pop più internazionale. L’arte visionaria (nella migliore accezione possibile del termine, ovviamente) di Ascari, del resto, era già stata messa in evidenza da quel piccolo gioiellino discografico che risponde al nome di “Italien” e da un brano come “Disco Nostalgia”.

Distopia, cattiva informazione, abuso dei Social Media, sono solo alcuni degli argomenti che hanno influenzato la stesura della traccia in questione.

In pratica, attraverso “Paradisi Artificiali”, Ascari ha dato voce al clima da ipnosi collettiva che regna in questa prima metà di anni Venti. E per chi scrive si tratta di un esperimento perfettamente riuscito, nonché di un ottimo antipasto dell’album che verrà.

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