Che nome stravagante quello di “Hamburger” per i ragazzi di Bristol. Nome stravagante ma gran bella musica, di quelle che potremmo definire emo, ma nel vero senso della parola, senzxa scomodare mascara nero e ciuffi patetici sugli occhi. Emo perché arriva dritta al cuore, con questi contrasti costanti, con queste malinconiche melodie inserite in un impianto tanto lo-fi quanto compassato e intimo e poi addirittura sonico e distorto. Eh si, i contrasti di cui parlavo prima.
C’è quella bella aria di anni ’90 che anoi piace tanto, ma c’è sopratutto una fragilità pazzesca che poi sembra dissolversi di fronte a muscoli inaspettati che forse invece sono solo un paravento magnifico e altrettanto (volutamente) fragile.
Le canzoni sono tutte intorno ai 5 minuti, in modo che la capacità di cambiare toni e umori da parte dei ragazzi venga messa in luce. Pezzone da 10 e lode resta la magnifica “Frankenstein” che sembra una ninna nanna elettrica, dolce, dolcissima eppure così sonica. Pelle d’oca.
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Hamburger: Bandcamp