Nel 2022 il buon Nicola si è trasferito ad Ancona ed è proprio nelle Marche che il musicista modenese ha creato il suo terzo LP, “Al Mare”, uscito per la deliziosa indie-label emiliana La Barberia Records.
Realizzato lo scorso agosto dopo quasi sei anni dal precedente, “Arto“, questo nuovo full-length di Setti è stato registrato in totale autonomia dallo stesso Nicola al Frantoio di Serra De’ Conti (AN) in appena quattro giorni durante l’autunno dello scorso anno: il mixing e il mastering, invece, sono stati curati dalle sapienti mani di Stefano Bortoli a La Falegnameria Recording Studio di Pegognaga (MN).
Oltre al suo stile DIY lo-fi, Nicola ha voluto mantenere anche la semplicità e il minimalismo che lo hanno da sempre contraddistinto, utilizzando solo chitarra, basso e tastiera (da cui sono usciti anche i suoni della batteria).
Undici canzoni per meno di mezz’ora di musica tra la sua solita poesia romantica e malinconica, semplice, ma mai banale o sciocca, e diversi stili musicali a disegnare il suo cantautorato, dove il cuore e la sincerità sono sempre molto evidenti sulla pelle.
Si parla di pregiudizi nel singolo “Cazzo” e, tra chitarra e synth, godiamo quella melodia delicata e dolce-amara che entra nella mente sin dal primo ascolto e, senza nemmeno pensarci, ci si ritrova a cantarla nella maniera più naturale possibile.
Bella la sperimentazione di “Fa” poco più avanti: ci sembra che Modena si trasferisca per quei suoi tre minuti verso la Manchester degli anni ’80 e dei New Order, ma poi è immancabile e inconfondibile la venatura pop di Setti e quella sua voglia di melodie belle.
La tristezza pervade di “Il Filo D’Ansia Della Sera” che racconta di parenti malati, ma la speranza probabilmente proviene dal figlio nato da poco, mentre ancora una volta la sua anima indie-pop prende il sopravvento.
Subito dopo è “Nord Dakota” che ci incuriosisce con quei suoi ritmi elevatissimi e quelle sue tendenze dancey, inaspettate quanto piacevoli, ovviamente sempre in salsa lo-fi.
E se “Frank”, pensierosa e riflessiva, ci porta su territori più folk, la cortissima “Kiwi E Banana”, già ascoltata più volte live, regala un incredibile divertimento lo-fi in appena quaranta secondi.
La bellezza di questo disco va cercata nei particolari dei suoi testi, nel suo sapore dolce-amaro e nelle sue ottime sensazioni melodiche: un album intelligente che va ben al di là di quello che può sembrare in superficie senza voler scavare in profondità. Ancora una volta promozione a pieni voti per Nicola.