Sono quattro ragazze ventenni, vengono da Canberra e nonostante la giovane età e un solo album pubblicato (“I Love You” nel 2023) si sono fatte notare per l’apparente facilità nello scrivere pezzi che sembrano dei classici già al primo ascolto. Se aggiungiamo la grande energia che sanno trasmettere durante le esibizioni live possiamo tranquillamnte affermare che ci troviamo di fronte ad una band che ha le carte in tavola per raggiungere un meritato successo, non solo in Australia.

Anna Ryan (voce e chitarra), Scarlett McKahey (chitarra), Neve Boxsel (batteria) e Jaida Stephenson (basso) apriranno in vari slot i concerti dei Pixies e dei Pearl Jam nel loro tour australiano, non male come inizio carriera.

Amiche dai tempi del liceo, quindicenni formarono la band dopo la visione di “School Of Rock”.

Pochi anni dopo arriva il primo e ben accolto EP “Pretty Good For A Girl Band” che vinse il premio come miglior album o EP punk indipendente agli AIR Awards del 2023.

Ed è proprio di questi giorni la notizia che le TJJT sono la prima band non maschile in assoluto a vincere il Michael Gudinski Breakthrough Artist Award.

Credit: Bandcamp

Difficile definire un stile che unisca tutte le sfumature che le canzoni dell’album sanno offrire. Così leggiamo “soft grunge” oppure “punk rock” o “pop punk”.

Ispirata dalla voce di Annie, calda ma capace di impennate cariche di energia e rabbia, la power-ballad sembra essere il mezzo più sfrontato per attirarci nella trappola: “Backseat Driver” e “Salt (feat. The Grogans)” diventano “nostri” al primo ascolto.

“AHHHH!” è un ottimo omaggio alle Dream Wife, una delle band che hanno influenzato le ragazze australiane.

Vivido e spumeggiante è il pop-punk di “I Used To Be Fun” e nella scatenata “I Don’t Want It” mentre nei 20 secondi di “Cayenne Pepper” scopriamo il lato grunge arrabbiato nella versione riot grrrl della band. Un brano che sembra messo nel disco nel timore di perdere il nastro su cui avevano registrato di getto quei secondi scatenati.

L’inno rock di “Lights Out” si acquieta sulle note di “Your House, My House” e “Never Saw It Coming”, brani dolci e raffinati.

“I Love You Too” è l’edizione deluxe del loro debutto che comprende tre nuove tracce piazzate in coda al disco.

“Dull” è un singalong dal grande appeal realizzato con la collaborazione del duo canadese Softcult, alias le sorelle gemelle Phoenix e Mercedes Arn-Horn delle quali vi invitiamo caldamente di scoprirne la discografia straripante di perle grunge.

La successiva “Please Me” è stata invece realizzata con le Linda Lindas. Il brano si trastulla su un tipico sciocco ritornello nella verve del pop-punk, veloce e pimpante, il tutto in un minuto e trentacinque secondi di puro divertimento.

“we thought it would be a good time but it was a good time” il tutto rigorosamente in minuscolo chiude la tracklist, power-ballad dalla vibrazioni malinconiche che conferma la capacità della band di riuscire ad esprimersi tra ritmi veloci e aggressivi tipici del pop-punk a brani più morbidi e malinconici.