Tra un mese Tamara Lindeman pubblicherà il nuovo album dei Weather Station intitolato “Humanhood”. Dopo “Neon Signs” e “Window” ecco “Body Moves”.

Questa canzone è stata la più difficile, l’abbiamo registrata, abbiamo cambiato tutto, l’abbiamo registrata di nuovo, abbiamo cambiato tutto, l’abbiamo registrata di nuovo. Doveva essere tenera, livida e dolorosa; come cadere in un sogno ma anche nella realtà. Questa è stata un’altra canzone che ho rifiutato quando l’ho scritta perché non ero sicura di sostenerla. Ma d’altra parte, la canzone stava semplicemente presentando qualcosa che è reale e che accade; il corpo ti inganna, il corpo ti muove, a volte in direzioni apparentemente autodistruttive o dolorose o viscerali. I corpi sono biologici e così il loro linguaggio: chimica, dolore, impulso, spegnimento, risveglio. Ciò che conta è l’interpretazione, la risposta, la capacità o meno di sentire il segnale.

“Body Moves” è accompagnato da un video diretto da Lindeman e Philipe Léonard che esplora i due emisferi della mente. Lindeman approfondisce:

Un lato prende il comando, si muove con intenzione. L’altro lato è come se entrasse e uscisse dai sogni ed è più astratto. Al centro c’è il sé vero e proprio, in uno stato di confusione, trascinato da queste due parti separate. A volte tutti i sé si coordinano e si muovono insieme. Altre volte non lo fanno. La canzone descrive l’essere fuorviati dal corpo; una parte di voi tira in una direzione diversa dall’altra. La coreografia riflette questo aspetto: gli arti si muovono con una mente propria.