#10) EUROPEAN GHOST
Collection of Shadows
[Unknown Pleasure]
Purgatorio darkwave
La “consacrazione” del misconosciuto combo bolognese, uno dei più validi esempi di wave gotica apparsi recentemente sul suolo italico.
#9) SOFT KILL
Savior
[Profound Lore]
Interno nero americano
La vera perla del percorso di Tobias Grave e soci, marmorei interpreti del più convincente post-punk-non-solo-revival statunitense.
#8) BEACH HOUSE
7
[Sub Pop]
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Il settimo sogno
L’ennesimo approdo estatico del duo di Baltimora, eternamente impegnati in un viaggio fuori dal tempo.
#7) DANIEL BLUMBERG
Minus
[Mute]
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Schegge e preghiere
L’output purificatorio del giovane ma scafato autore americano: uno degli album più struggenti dell’annata.
#6) COLLE DER FOMENTO
Adversus
[Tuff Kong]
Per tutto questo tempo
Il ritorno a dir poco trionfale dei veterani del rap romano, con un suono mai stato così epico e tematiche e rime mai state così affilate e mature.
#5) YOUNG FATHERS
Cocoa Sugar
[Ninja Tune]
Oltre, dentro, insieme
Alla terza uscita, il trio multirazziale si ammorbidisce leggermente, riuscendo a dare un piacevole taglio art-pop al proprio tipico approccio caotico e imprendibile.
#4) FATHER JOHN MISTY
God’s Favourite Customer
[Sub Pop/Bella Union]
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Ci vorrebbe un amico
Le rivelazioni dell’ex-Fleet Foxes, nel suo album probabilmente più sincero e umano
#3) MOBY
Everything Was Beautiful, and Nothing Hurt
[Little Idiot]
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Così va la vita
Il sorprendente, malinconico ritorno dell’autore del sellout “Play”. Lontano dalle mode, eppure a suo modo attuale.
#2) SOFT MOON
Criminal
[Sacred Bones]
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Le prigioni di Luis Vasquez
Il confessionale del genietto di Oakland, sempre meno assemblatore di suoni e sempre più minimalista cantautore post-industriale.
#1) LOW
Double Negative
[Sub Pop]
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La via invivibile
Il trio di Duluth festeggia il quarto di secolo di carriera con una svolta nichilista: dissonanze elettroniche e tensione spirituale totale innalzano l’ipotetico requiem dell’Oggi.