Il primo album rilasciato nel 1969 dagli inglesi ha ovviamente una portata storica incommensurabile, dato che appartiene a quelle uscite discografiche fondanti per l’identificazione di ciò che sarà il nascente hard rock degli anni ’70 , la cui onda lunga permane fino ad oggi.
Il sottobosco musicale e l’humus culturale da cui nacque presupporrebbe, e solo utilizzando il gioco delle citazioni, una premessa molto articolata della disamina più o meno accurata del disco, ma è utile parlare di sottobosco in quanto questo lavoro non nacque dal nulla, ma esplose in mezzo ad una moltitudine di fermenti, che i Led Zeppelin seppero portare a galla e far deflagrare a beneficio di un vasto pubblico che, via via, divenne numerosissimo.
Questo è uno di quegli esordi che è difficile dimenticare, che non perde nemmeno oggi un briciolo della sua potenza e che al tempo, per chi non era avvezzo all’underground, provocò giustamente ammirazione e clamore e che fu solo l’inizio del decennio trionfale che sarebbe seguito.
Poter beneficiare per la prima volta del canto, dall’alto potenziale emotivo, di Robert Plant, della chitarra da “martello degli dei”, come fu più tardi soprannominato, di Jimmy Page (già noto nel circuito grazie alla sigla Yarbirds, conosciuta fucina di astri nascenti), nonchè della sezione ritmica di John Paul Jones e del tellurico Bohman, capite bene che non era cosa di tutti i giorni, per chi magari, non ancora sedotto dal blues americano, era inebriato dalle delicatezze del flower power.
Il filone rock-blues è alla massima energia conosciuta e se pur molti brani sono ripresi da repertorio altrui (“You shook me” , “I can’t quit you baby”, “Babe i’m gonna leave you”) l’interpretazione è assolutamente innovativa .
In futuro allargheranno gli orizzonti, sondando anche le radici folk delle terre natie, ma nel frattempo bastino brani icona come il blues psichedelico di “Dazed and confused”, l’hard rock già maturo (non più proto hard rock) di “Your time is gonna come” o l’autentica fulminea energia di “Communication Breakdown” .
Tale potenza troverà presto degna prosecuzione nell’attività live del gruppo, che in un decennio guadagnerà il trono del rock anni ’70, ma questa è un’altra storia.
Led Zeppelin ““ “Led Zeppelin”
Data di pubblicazione: 12 Gennaio 1969
Tracce: 9
Durata: 44:56
Etichetta: Atlantic
Produttori: Jimmy Page
Tracklist:
1. Good Times Bad Times
2. Babe I’m Gonna Leave You
3. You Shook Me
4. Dazed and Confused
5. Your Time Is Gonna Come
6. Black Mountain Side
7. Communication Breakdown
8. I Can’t Quit You Baby
9. How Many More Times
Anche Stampaprint, azienda leader in Europa nel settore della stampa online, rende omaggio a questo assoluto classico del Rock che oggi compie mezzo secolo.
La nuova e sempre puntale infografica celebrativa è così raccontata dai suoi autori:
Jimmy Page aveva compiuto venticinque anni da appena tre giorni quando i Led Zeppelin esordivano sulle scene (negli Stati Uniti d’America, e soltanto qualche mese dopo anche in Europa) con il loro omonimo album di debutto, poi chiamato anche per differenziarlo meglio dagli altri “Led Zeppelin I”. Aveva pagato lui stesso, di tasca sua, le quasi duemila sterline necessarie per effettuare le registrazioni. Le quali, ovviamente, erano state svolte in tutta fretta, dato il budget della band e l’assenza di un’etichetta alle spalle (sarebbe arrivata di lì a dopo, intendiamoci, ma quella era la situazione).
Page scommetteva sul suo talento, e su quello altrettanto indiscutibile dei soci: Robert Plant, John Paul Jones, John Bonham. Nomi che ora sono scolpiti nella pietra, anzi nella storia di un genere che ha appassionato milioni di persone di ogni generazione. “Good Times, Bad Times”, “Communication Breakdown”, “Dazed and Confuzed” sono i più celebri inni provenienti da questa opera che l’autorevole edizione americana di Rolling Stone colloca al ventinovesimo posto della sua classifica dei migliori album di tutti i tempi. è del resto indubbio che “Led Zeppelin I” sia uno spartiacque fondamentale per il corso dell’hard rock dagli anni Settanta in avanti, ma diremmo anche del rock tutto, con la sua carica esplosiva e un modo tutto nuovo di concepire il genere nella versione più rude e selvaggia. In occasione del cinquantesimo anniversario dell’uscita in America (era il 12 gennaio del 1969), Stampaprint Srl omaggia attraverso una infografica il primo album dei quattro britannici racchiudendo una serie di informazioni e di curiosità che lo riguardano. Un ottimo modo per fare un bel ripasso e celebrare un momento fondamentale nella storia del rock. L’altro, ovviamente, è quello di rimettere su le nove canzoni al massimo del volume. Non esiste modo migliore per salutare il primo mezzo secolo di vita di una opera monumentale.
Clicca sull’immagine sotto per vederla a grandezza naturale: