“Shame” è il primo singolo estratto dal nuovo album dei Nails And Castles, duo milanese si muove tra sonorità indie pop, dance e shoegaze, che uscirà a marzo su Prismopaco Records.
La traccia, ha un video che siamo lieti di presentare in esclusiva sulle pagine di IndieForBunnies. Il tutto è stato diretto da Luca Mariani (che ha lavorato tra gli altri con Cesare Cremonini e Justice) con protagonista Janet Fischietto modella, ballerina di Burlesque ed esperta di make up anni 50/60.
Il video racconta il flashback di un incontro fugace notturno. Janet Fischietto eÌ una sfuggente “femme fatale” che, in un’atmosfera onirica che appare e scompare .
L’immaginario oscuro eÌ ricreato con fuoco, fumo e immagini sovrapposte e si contrappone alle sonorità più solari del brano creando un’atmosfera straniante.
Per conoscere meglio la band abbiamo chiesto di presentarci un po’ le loro influenze musicali…
Questi sono alcuni brani che hanno influenzato la realizzazione di “Still Chasing You”, l’album che arriverà a marzo:
Talking Heads – This must be the place
“This must be the place”, che suoniamo anche dal vivo, è in assoluto uno dei nostri pezzi preferiti.
Ed ha ha influenzato il modo in coi sono stati concepiti i brani nel loro insieme
The Cure – A forest
“A forest” ci piace talmente tanto che abbiamo deciso anche di farne una cover nel nostro primo EP. Inoltre parte fondamentale della nostra set list live e ha influenzato sicuramente la composizione dei pezzi del nostro ultimo album soprattutto nelle melodie vocali e nell’ attitudine
New order – Bizzarre love triangle
La scena di Manchester introduce l’anima elettronica della band. I New Order sono maestri in questo, nella capacità di alternare atmosfere elettroniche a rock sporco e brutale e poi definire lo standard della musica che balliamo nei club ormai da 30 anni.
Depeche Mode – Strangelove
“Strangelove” – nella versione contenuta in “Music for the Masses” – è una perfetta sintesi della nostra idea di synth-pop, riff killer sostenuti da una costruzione ritmica mai banale.
The Kinks – You really got me
Entrambi proveniamo da un passato squisitamente rock e i Kinks sono la base di tutto quello che ci piace definire scena. Meno celebri di altre band coeve hanno un lascito stilistico in termini di innovatività e precursività dei tempi a venire senza precedenti.
The Clash – Train in vain
Se dovessimo fare un elenco delle band che hanno predetto quale sarebbe stato il futuro della musica
sicuramente i Clash sarebbero in cima alla lista. “Train in vain” è un gioiellino pop rock con echi funk su una melodia perfettamente sostenuta dai cambi ritmico armonici
Postal Service – The district sleeps alone tonight
“The district sleeps alone tonight” sembra una classica canzone indie rock ma al posto degli arpeggi, della batteria con il charly in levare e del basso che “splettra” aggressivo ci sono batterie programmate, synth modulari, synth bass e di tutto di più.
Arcade Fire – Rebellion (Lies)
“Rebellion (lies)” ci fa sentire uno dei tanti giri di basso che vorremo aver scritto, sempre uguale ma che da solo basta a scandire tutta struttura del brano e sorreggere magnificamente la melodia vocale e il mai banale arrangiamento.
Daft Punk – Around the world
“Around the world” ha un giro di basso che arriva direttamente dagli anni ’70, vocoder e un mix di linee ipnotiche di synth che hanno ridefinito lo standard della musica dance e fatto ballare tutti.
LCD Soundsystem – You wanted a hit
Un mix geniale di batterie, arpeggiatori, step sequencer, bassi elettrici, chitarre, bass synth, accompagnati da testi ironici e melodie dal sapore post punk.