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Leggi e vedi Scarlett Johansson sulla copertina di un disco e ti chiedi perchè.
à‰ un perchè sospettoso, guidato da un irriducibile pregiudizio, figlio di esperienze vissute da lontano, mai toccate, ma annotate nel cervello in quella parte che ricorda le cose da non ricordare.
Che “Anywhere I Lay My Head” possa essere il classico capriccio della diva di turno è opinione quantomai condivisibile.
Perchè sebbene la nostra Scarlett non sia una Mandy Moore qualsiasi ““ o almeno, proviamo ad ipotizzarlo ““ mettersi in testa di fare un disco di cover di Tom Waits, non è impresa facile per nessuno. Figuriamoci per lei, musa di Woody Allen, stella del cinema, regina incontrastata delle più bieche classifiche di sex simbols e, ad onor del vero, non insolita ad esternazioni musicali che non ti aspetti, come il recente duetto dal vivo con i Jesus & Mary Chain in “Just Like Honey”.
“Anywhere I Lay My Head” è quantomeno un disco anomalo.
Prodotto da Dave Sitek, mente dei Tv On The Radio, si fregia della collaborazione di David Bowie, effimera sì (visti gli impalpabili coretti nella title track e in altre volanti occasioni), ma pur sempre prestigiosa e stimolante.
Certo, il filino di voce con cui la bella Scarlett cerca di avvicinarsi al timbro rauco, rozzo e alcolico di Tom Waits, potrebbe suscitare qualche incertezza di base in ascoltatori più o meno integralisti, ma è senz’altro fuor di dubbio che il tentativo è coraggioso e a tratti ben riuscito.
Escludendo il mid tempo à la New Order di “I Don’t Wanna Grow Up” che stenderebbe prima lo stesso Tom Waits e poi perfino quel poco che rimane dei Ramones, “Falling Down” sembra voler godere di un più che minimo stile personale, in un improbabile ma funzionale bivio tra country e shoegaze, con la voce della Johansson a cercare di sorreggere tutto da distante, come a non volersi mettere troppo in gioco, a voler lasciare la musica, immaginifica e sognante, davanti a tutto e tutti.
E nonostante tutto funziona, funziona tutto bene, funziona ancora due tracce dopo, in “Fannin’ Street”, con quella batteria riverberata e un’atmosfera cavalcante e quasi epica, a ricordare da una parte i My Bloody Valentine, dall’altra i mai dimenticati Slowdive.
Per il resto, tra alti (la title-track e l’inedito “Song For Jo”) e bassi (la soporifera “I Wish I Was In New Orleans”), “Anywhere I Lay My Head” è un album che si lascia ascoltare piacevolmente e che, a voler sognare senza troppo impegno, potrebbe perfino lasciar ben sperare per il futuro.
“Anywhere I Lay My Head” è un album. E da Scarlett Johansson forse neanche te lo aspettavi.
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Band Site
MySpace |
Anywhere I Lay My Head [ Atco – 2008 ] – BUY HERE
Similar Artist: New Order, My Bloody Valentine, Slowdive, Tom Waits, Slowdive
Rating: |
1. Fawn
2. Town With No Cheer
3. Falling Down
4. Anywhere I Lay My Head
5. Fannin’ Street
6. Song For Jo
7. Green Grass
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8. I Wish I Was In
New Orleans
9. I Don’t Wanna
Grow Up
10. No One Knows
I’m Gone
11. Who Are You |
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