Quando il buon Marco Obertini (noto agitatore e DJ bresciano) mi dice di tenere d’occhio una band io lo faccio sempre molto volentieri. Questo è il motivo per cui mi sono imbattuto in questo giovane quartetto di ottime speranze. I Listrea ci colpiscono per costruzioni indie-rock dal sapore anni ’90, realizzate con un candore e aria naif, che permette loro di essere piacevolmente sopra le righe nei testi ricercati e suggestivi, così come in queste trame morbide, spesso a stretto contatto con profumi dream-pop e popedelia avvolgente.
Nelle loro influeze su Facebook si dilettano a piazzare nomi decisamente altisonanti e da storia del rock. Non è un segnale della loro pretenziosità , ma l’indice di una materia assolutamente conosciuta con rispetto, a cui si accostano con grande gusto melodico e una capacità (tutta shoegaze, anche se loro a dire il vero non rientrano certo nel genere) di conquistare prima la mente e poi il corpo.
Ottima sorpresa.