Alla conquista dello spazio con i Giuda.
La band romana si sposa con la Rise Above Records e dà il via alla propria spedizione intergalattica con “E.V.A.” (Extra Vehicular Activity), quarto album in studio: autentico fil rouge quello del viaggio spaziale, nella sua accezione metaforica, che caratterizza tutto il lavoro partendo semplicemente dal titolo di gran parte dei pezzi in scaletta.
E se il canovaccio di base è quello più consolidato, fatto di ritornelli magnetici (che vedono alternarsi il cantante Tenda e l’altro fondatore Lorenzo Moretti), cori a mo’ di tifosi e chitarre graffianti dal sapore glam punk e rock del più ballabile a stampo ’60-’70, tra Bowie, Sonics, T.Rex e Cheap Trick (nell’opener “Overdrive”), ecco pezzi che puntano in gran parte sulla matrice strumentale (“Space Walk”, “Space Go”, “Ravers Rock” e “Junk”) e dove fanno la loro comparsa synth dal sapore vintage che ci rimandano con la mente a Devo e Talking Heads (la linea di basso, poi, di “Interplanetary Craft” è più che un omaggio alla band di David Byrne).
I Giuda continuano a divertirsi e, nell’attesa di nuovi concerti live, vera loro dimensione ideale, continuano a far divertire, e ballare, anche noi.