di Elvezio Sciallis (La Tela Nera)
“Pledge” è stato di gran lunga l’horror che più mi ha sorpreso negli ultimi mesi. Questo non significa che sia un capolavoro, ma a guardare il trailer stavo quasi per decidere di non concedergli nemmeno i classici 15-20 minuti. Per fortuna l’ho visto (e a questo punto recupererò anche il precedente film di Daniel Robbins, “Uncaged”) perchè Zack Weiner (che ha un bel futuro, imho, e che qui sceneggia e interpreta il più motormouth dei tre loser) azzecca parecchie robe pur usando una trama e una situazione che in partenza non lasciano ben sperare.
Tre sfigatissimi, bla bla bla, vengono invitati in villa escusiva da fratellanza super ricca ecc ecc ecc elite ecc ecc prima notta sdi feste con alco, droghe e tipe, tornano poi belli contenti per una seconda serata che gira in modo mooolto diverso.
Contrariamente a miolti sceneggiatori horror, che pensano di non impiegare stereotipi solo per via di qualche maquillage, Weiner utilizza in partenza SOLO stereotipi, anche epr quel che riguarda l’aspetto fisico, sono tutti fortemente stereotipati. Ci sono boh,7-8 o massimo 9 personaggi, qualcuno in più contando proprio anche le comparse e si riducono a due figure: il vincente e il perdente nel feroce e competitivo ambiente scolastico statunitense. Ma riesce, vuoi per merito suo vuoi per un cast giovane ma in gamba, ad atturare parecchie variazioni su quegli stereotipi, a tenere alta la tensione, mettere in scena vessazioni e torture (che culminano con una scena topesca bella tosta) e anche un minimo di sorpresa.
Peccato forse per il finale, più scontato e moscio rispetto al resto del film, ma avercene.