Volker Bertelmann, il teutonico dinoccolato dagli occhi di ghiaccio, è giunto al suo secondo album per Fat Cat sotto lo pseudonimo Hausckha, dal titolo “Ferndorf”.
Il musicista di Dusseldorf è uno dei più brillanti compositori di musica classica contemporanea che esprime il suo virtuosismo attraverso delicati brani eseguiti al piano con accorgimenti del tutto particolari: utilizza un piano preparato a cassa aperta, in modo da lasciare le corde dello strumento scoperte, per poi attaccare alle stesse qualsiasi tipo di oggetto (dal foglio di carta al sonaglio metallico), ottenendo così del tutto nuove attraverso la vibrazione delle corde stesse che battono contro i differenti oggetti applicati. Osservarlo suonare è uno spettacolo.
“Ferndorf” (che significa “‘villaggio minuscolo’, con riferimento al piccolo paese della Germania centrale circondato da vallate e foreste dove è cresciuto Hausckha) si pone in linea con il suo precedente lavoro sempre su Fat Cat, “Room to Expand”, ma se il primo esplorava semplicemente le variazioni sul pianoforte, il nuovo album aggiunge differenti sonorità ai brani attraverso l’utilizzo di strumenti quali violino, violoncello, trombone e chitarra, rendendo il suono più completo.
La peculiarità di Hausckha sta nel giocare con le corde del pianoforte, ottenendo sonorità vivaci e non convenzionali, un ludico entusiasmo che sottende una grande preparazione tecnica (Volker ha studiato pianoforte classico per dieci anni), una trasposizione in musica dei paesaggi immersi nella natura nel quale vive il compositore sin da quando era bambino. Così “”Morgenrot” racconta del cielo rosso all’alba delle mattine d’estate visto dalla finestra del compositore, “Rode Null”è la montagna dietro la casa dei suoi genitori, “Freibad” invece è una piccola piscina nella foresta perfetta per il bagno di mezzanotte, “Weeks Of Rain” rappresenta in clima tipicamente piovoso della zona.
Le dodici tracce sono un alternarsi di tensione emotiva e dolci brividi, alcune più ritmate come “Blue Bucycle” o “Rode Null” oppure brani più malinconici ed dilatati come nella seconda metà dell’album: i violini che fanno capolino tra una nota e l’altra di pianoforte rendono l’opera ancora più preziosa.
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2. Morgenrot
3. Rode Null
4. Freibad
5. Barfuss Durch Gras
6. Heimat
7. Nadelwald
8. Schönes Mädchen
9. Eltern
10. Alma
11. Neuschnee
12. Weeks Of Rain
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