“I Am Easy To Find” (leggi la recensione), ultimo disco dei National è uscito ormai da qualche giorno e la band, ancora nel bel mezzo di una serrata fase promozionale, si concede con maggiore frequenza per interviste e approfondimenti.
Tra tutti gli articoli usciti in queste settimane uno in particolare ha colpito la nostra attenzione: l’intervista rilasciata dal cantante Matt Berninger all’Independent.
Nel corso della chiacchierata con Ed Cumming Berninger si lascia scappare una dichiarazione che ci fa correre un brivido sulla schiena:
Ci siamo sciolti, ma nessuno se n’è accorto.
Non si capisce bene a quale periodo faccia riferimento il cantante, se il 2014, anno in cui Berninger si allontanò dalla band per il progetto EL VY, o prima.
Cumming indica la lontananza come principale causa di alcune frizioni interne: solo Berninger vive in California mentre gli altri membri sono dislocati tra Stati Uniti ed Europa.
Negli ultimi 6 anni ognuno di noi ha messo radici e questo ci ha permesso di lavorare in modo più privato, ognuno con il suo ritmo. ha aggiunto il cantante.
Ci siamo dati parecchio spazio, nessuna pressione. Non vado più agli afterparties, ma mi ci vogliono circa 2 ore per riprendermi dopo ogni live…
Nell’intervista si parla anche del rapporto instarautosi tra la band e il regista Mike Mills autore del corto basato sulle musiche di “I Am Easy To Find” e interpretato dall’attrice Alice Vikander:
I National non aveva in mente di fare un nuovo disco a stretto giro. Abbiamo sempre da parte cose che usciranno un giorno ma a volte queste rimangono congelate e non escono. Quando Miki ci ha scritto gli ho messo in mano 10/12 canzoni per vedere cosa ci avrebbe fatto.
e ancora:
Siamo persone pratiche quando si tratta di musica, non siamo mai stati in grado di affidarci a un ‘musicista’. Mike come regista è assolutamente adatto. Quando facciamo un disco spesso lottiamo con concetti del tipo ‘Qual è il pensiero generale dietro a questo?’… restiamo bloccati su minuzie e diventiamo miopi su tutto ciò che ci circonda, perdiamo fiducia. Sapevamo che l’unico modo per noi per fare un nuovo disco in qualsiasi momento era quello di avere al nostro fianco qualcuno che fosse in grado di diffondere la tensione e fare alcune delle scelte creative. Non eravamo sempre d’accordo con le scelte di Mills, ma era il giusto equilibrio di idee. Non c’erano molti scontri. L’intero album sembrava un giro bonus nel quale non sei preoccupato di farti sparare e stai solo accumulando punti.
Leggi qui l’intera intervista pubblicata sul sito dell’Independent.
Credit Foto: Graham MacIndoe