Tanti concerti da vedere al Primavera Sound Festival di Barcellona. Pure troppi. Una selezione si rende necessaria e doverosa. Il buon Massimo Bonfigli, in modo rapido e conciso ci piazza sul tavolo le sue impressioni, a caldo, di quello che ha selezionato e visto nell’ultima giornata del festival, iniziato il 30 maggio.
3 ° giorno:
Retirada: Duo indie-rock spagnolo chitarra/batteria, alcuni passaggi davvero belli, peccato la voce davvero trascurabile! 6,5
Dayme Arocena: Cantante jazz afro-cubana, intrattiene il pubblico coinvolgendolo spesso durante i pezzi, bella voce ma nulla di memorabile, ottima band, basso sei corde top! 6,5
Built To Spill: le chitarre Cristo Santo, le chitarre…grazie di avercele fatte finalmente sentire, grazie di esistere ancora, una immensa lezione di indie-rock! 7,5
Drab Majesty: All’improvviso ecco il 1985, cugini di quinto grado dei Cure, dopo un inizio in sordina sfoderano un live di tutto rispetto, degni discepoli della dark-wave! 6,5
Jarvis Cocker: Con una grande band, già solo l’arpa ed il violino in chiave punk dicono tutto, lui in forma smagliante, sul palco è un figo della madonna, carisma e bravura da vendere, che concerto! 8
Primal Scream: Nella scaletta c’è di tutto, psichedelia, elettronica ma soprattutto via di Rock & roll, concerto tutto da ballare, una bomba! 8
Stereolab: Quando hai ancora la bocca impastata di rock & roll, la stanchezza di tre giorni di festival nelle gambe e soprattutto l’anagrafe che ti costringe lo sbadiglio alle due di notte beh, diventa difficile degustare un live come questo, talmente di classe, talmente sopraffino, talmente difficile, talmente impeccabile che, porco di giuda, mi flagello e scendo tutti gli scalini del rayban fino sotto al palco e me lo impongo…..non sopravviverò, addio!! (sono sopravvissuto…perciò 8)
E intanto ecco già la notiza bomba per il 2020…ci vediamo li….