Nati nell’ormai lontano 1998, i Sunday Morning sono arrivati al loro quarto album, chiamato appunto “Four” e realizzato in aprile per Bronson Recordings.
Dopo una lunga pausa (tra il 2007 e il 2015), la band cesenate ha pubblicato tre nuovi LP in quattro anni e la ritroviamo oggi con questa nuova prova, registrata al loro StoneBridge Recordings Studio, ma in realtà concepita a New Orleans, mentre il frontman Andrea Cola lavorava come assistente agli Esplanade Studios a fianco di una presenza fondamentale come Daniel Lanois.
Infatti, ascoltando questo nuovo disco, ci si rende conto sin dal primo ascolto come abbia un grandissimo profumo di Stati Uniti tra rock, blues, folk e Americana e il sapore di questi quaranta minuti è gradevole.
Sognante ed emozionante, “Dreamer” è una ballata che parte con il piano per poi lasciare spazio anche agli altri strumenti, ma ha un’atmosfera molto riflessiva e intima, mentre la successiva “Waste My Time” ci mostra un lato assai personale del gruppo romagnolo all’interno di un rock con influenze a stelle e strisce, in cui non c’è bisogno di schiacciare l’acceleratore, ma si preferisce rimanere sinceri e delicati.
Preziosa “May Your Heart”, con il suo banjo e le sue citazioni country-folk, ma forse è la conclusiva “Prove It” a vincere la palma del miglior pezzo del disco: un brano di quasi otto minuti, che non stanca, un rock di quelli che sembrano perfetti per fare da colonna sonora durante un lungo viaggio sulla West Coast americana, in cui il suono delle chitarre e del piano sembrano volerti cullare nel mezzo della notte e darti la forza mentale per continuare a guidare fino alla tua meta.
Tralasciando i paragoni già scritti da più parti (Bruce Springsteen, Ryan Adams, Black Crowes, Neil Young ““ noi aggiungeremmo anche i Wilco in alcune parti di questo nuovo LP), “Four” è un lavoro davvero ben costruito e che, attraverso le sue canzoni, riesce a passare emozioni vere a chi lo ascolta: promozione meritata per il gruppo cesenate.
Foto Credit: Andrea Fiumana