E’ passato un anno esatto dall’ultima volta in cui abbiamo visto Fantastic Negrito, in una serata di inizio giugno nel Cortile del Covo Club di Bologna: da allora sono cambiate parecchie dinamiche per il musicista statunitense di origini somale, che nel frattempo ha realizzato il suo terzo LP, “Please Don’t Be Dead”, uscito proprio pochi giorni dopo quell concerto, che gli ha fatto ottenere una grande visibilità e tantissimi riscontri positivi.
Il tipo di venue che il musicista di stanza a Oakland, California frequenta ora è decisamente cambiato: oggi, infatti, ci troviamo nella bellissima e grande Rocca Malatestiana di Cesena, stasera incredibilmente piena e molto vicina al sold-out.
C’è una piacevole brezza, che attenua un po’ l’umidità che ci aveva dato fastidio durante la giornata e finalmente si riesce a respirare, godendo anche di una location di quelle che in tanti ci invidiano in giro per il mondo: il concerto di Xavier Amin Dphrepaulezz, questo il suo vero nome, apre la nuova edizione della rassegna “A Cielo Aperto”, che porterà nella città romagnola anche gente come Johnny Marr, Pete Doherty e John Butler, solo per citarne alcuni.
Sono passate da pochi attimi le dieci e un quarto, quando Fantastic Negrito, accompagnato dalla sua band, sale sul grande palco della Rocca Malatestiana: nessun timore, nessuna riverenza, Xavier non è certo uno che si fa intimorire dalla grandezza e dalla maestosità di questo storico luogo.
Con la sua chitarra in spalla, incomincia immediatamente a esaltare il numeroso pubblico romagnolo, che risponde con i primi handclapping: “My Time In LA” apre l’adrenalinico set. Le influenze rock e blues ““ numerose le decise schitarrate durante tutti i prossimi cento minuti ““ sono comunque contaminate da soul e r’n’b, con movenze che più volte ci fanno ricordare sia Prince che Lenny Kravitz.
Nella successiva “Bad Guy Necessity”, Xavier continua a cambiare il tono della voce e le atmosfere un po’ sinistre ci riportano alla mente i primi Fun Lovin’ Criminals, mentre poco dopo si lascia spazio a cori soul decisamente irresistibili.
Dphrepaulezz è un fiume in piena, racconta storie e trascina la numerosa folla romagnola come succede, per esempio, con “Scary Woman”, dal ritmo incessante e funky con piano e chitarre che recitano la parte dei protagonisti.
Se “A Cold November Street”, dal sapore blues, è decisamente più calma e riflessiva, non possiamo dire lo stesso per l’infinita “A Boy Named Andrew” dal coro funky e irresistibile, che spinge i presenti in maniera decisa a ballare.
“Dark Windows” è, invece, quella pausa dovuta a metà concerto, dopo numerosi minuti molto tirati: è un brano scritto e dedicato a Chris Cornell, che lo ha voluto con lui in tre tour mondiali di Soundgarden e Temple Of The Dog: l’atmosfera è visibilmente commossa sia sul palco che tra il pubblico e, alla fine del brano, arriva un sentito e lungo applauso per il compianto musicista di Seattle, scomparso un paio d’anni fa.
“A Letter To Fear” parte con chitarre rock, ma si trasforma presto in un pezzo pieno di sentimenti e dall’anima soul, dove la sempre eccellente voce di Dphrepaulezz non esita a cambiare (facilmente) tonalità .
Dopo numerosissimi complimenti al cibo italiano (e in particolare alla pasta), è il turno “Plastic Hamburgers”, una vera bomba pronta a deflagrare tra la folla, mentre “Night Has Turned To Day / Bullshit Anthem” chiude il mainset regalando un’altra dose di energia dal sapore funk al pubblico cesenate.
Fantastic Negrito è diventato un personaggio popolare qui in Italia, ma i meriti ci sono tutti: le doti vocali, la simpatia, il grande carisma, la capacità di passare da un genere all’altro senza per questo snaturare la sua musica o le sue origini sono tutti elementi da non sottovalutare.
Anche stasera una prestazione da circoletto rosso per il musicista il musicista nativo del Massachusetts.