Terzo album per gli scozzesi più rumorosi del globo. Nel 1989 i TJ&MC erano davvero ridotti all’osso come band, ma in fin dei conti che ci frega, bastavano bene William e Jim Reid e una drum machine per sfornare bordate soniche dall’alto tasso di contagio e quelle caramelle psichedeliche sempre più in odore di Velvet Undreground strafatti e in acido.
Il disco viaggia bene e s’infila in parte nel solco già delineato da “Darklands” del cambiamento rispetto allo storico esordio, stavolta in modo ancora più spartano come suoni e con l’attenzione alla ritmica che diventa sempre più importante. Attenzione, le chitarre sono sempre rumorose (certo non totalmente deraglianti e violente come nell’esordio, ma non crediate che si siano ammorbidite da risultare senza mordente) ma è, come dicevamo, il piglio ritmico che si fa accattivante, sposandosi alla perfezione con le voci dei nostri eroi e con quel feedback che loro sanno piazzarci così, senza alcuna fatica. Una batteria secca, che martella con gusto e a testa bassa. Oscuri, lascivi, ironici e denigratori, capaci di parlare di pazzia e suicidio, evocandoli con i loro suoni, ma anche fottutamente accattivanti: i due Reid hanno un senso melodico innato e non perdono la loro carica abrasiva, anche quando viene plasmata su coordinate quasi pop, perchè alla fine con brani incalzanti come “Between Planets” (che in realtà ha un testo decisamente pesantino) e “Head On” ti trovi in pista a dimentarti come un invasato, con melodie che dire appiccicose è dire poco.
Il disco ha dei numeri pimpanti come “Coast To Coast” e decisamente nervosi e metallici (“Uv Ray”), ma non manca anche il lato più lisergico e decandente, quello che abbassa i toni e le luci e ti porta in un mondo malato e claustrofobico (“Here Comes Alice” o “Half Way To Crazy”). Per chi vuole i Jesus più sporchi e impegnati a farci fischiare le orecchie, beh, abbiamo anche quello con delizie come “Blues From A Gun” e sopratutto la debordante “Take It”, così come “Gimme Hell” che ci porta proprio nell’inferno, senza possibilità di redenzione, tra bordate chitarristiche e assoli lancinanti.
35 anni, ma questo “Automatic” si fa ascoltare che è un piacere…
Tipo album: Studio
Pubblicazione: 9 ottobre 1989
Dischi: 1
Tracce: 12
Genere: Rock alternativo
Etichetta: Blanco y Negro Records
Produttore: Jesus and Mary Chain
Here Comes Alice ““ 3:52
Coast to Coast ““ 4:13
Blues from a Gun ““ 4:44
Between Planets ““ 3:27
UV Ray ““ 4:04
Her Way of Praying ““ 3:46
Head On ““ 4:11
Take It ““ 4:34
Halfway to Crazy ““ 3:41
Gimme Hell ““ 3:18