Ogni fine anno la BBC (siamo arrivati ormai alla diciottesima edizione) propone una lista di nomi che, in ambito musicale, potrebbero davvero essere l’asso pigliatutto nel nuo vo anno in arrivo. Emergenti di belle speranze che, a dire il vero, tanto emergenti non sono, ma, almeno in UK hanno già  dimostrato di essere dei nomi caldi su cui puntare. Andiamo a vedere più da vicino su chi scommette la BBC per il 2020 (ricordando che, tra i precedenti vincitori abbiamo gente come Adele, Sam Smith, Years & Years, 50 Cent e Sigrid)…

Ecco la lista dei partecipanti al titolo (il vincitore sarà  svelato in gennaio e la giuria è composta da ben 170 votanti tra giudici, musicisti, DJ e addetti ai lavori): Arlo Parks, Beabadoobee, Celeste, Easy Life, Georgia, Inhaler, Joesef, Joy Crookes, Squid e Yungblud.

Per Arlo Parks la strada è quella di un R&B venato soul e pop. Testi molto personali e una musica che rispecchia il suo essere…

Beabadoobee la conosciamo bene qui su IFB. Un po’ bedroom pop, sopratutto agli inizi e ora una più piacevole attitudine a sporcare a dovere il suono in un power (lo-fi) pop che guarda ai Pavement o ai Sonic Youth in una versione sicuramente più zuccherosa. Dietro alla fanciulla c’è la Dirty Hit, casa discografica dei The 1975.

Celeste è una delle più accreditate alla vittoria finale. Cresciuta a pane e Tammi Terrell, Marvin Gaye e Otis Redding è una delle voci soul/R&B più quotate, al momento, in UK.

Decisamente eclettici gli Easy Life, per cui la stampa inglese usa una varietà  di paragoni che vanno da Chance The Rapper agli Arctic Monkeys passando per i Glass Animals. Hip-hop e indie-funk e una tavolozza di colori decisamente ampia.

Georgia ha 21 anni, è una polistrumentista da paura e anche figlia d’arte, visto che suo padre è Neil Barnes dei Leftfield. Musicista, produttrice, cantante: di lei si legge “euphoric, late-night dance” e i paragoni vanno da Missy Elliot a MIA.

Altro nome conosciuto dai lettori di IFB è quello degli Inhaler, guidati dal figlio di Bono Vox degli U2. Indie-rock che crea l’atmosfera giusta, quella che sta a metà  tra lo stadio e il salotto di casa.

Arriva da Glasgow il buon Joesef. Per lui si parla di un alt-pop ricco di sensibilità  e stile, come se Amy Winehouse fosse stata mixata con Rex Orange County. Sa essere morbido e romantico il nostro Joesef, definito “emotional sad boy“…

Padre irlandese e madre del Bangladesh per questa giovanissima fanciulla, Joy Crookes, che fa della dolcezza e della voce caratteristica un’arma decisamente importante. Un pizzico di hip-hop, arrangiamenti curati, beat un po’ vecchia maniera, soul e pop ben conosciuti. Qualcuno tira in ballo pure Amy Winehouse.

Decisamente carichi e pimpanti questi Squid (vengono da Brighton), che mettono sul piatto un mix riuscito di post-punk e disco-funk, con questa sfrontatezza art-rock che si dimostra assai coinvolgente.

Yungblud è, forse, il nome più conosciuto anche da queste parti. Gran calderone il suo, nel quale convivono hip-hop, reggae, punk e alternative rock. Per lui è stato rispolverato pure il termine emo, anche per via dei suoi testi che parlano di suicidio o problemi mentali. Idolo delle ragazzine con gli occhi pitturati di nero, sta cercando di trovare una credibilità  più ampia. Ce la farà ?