Attive dal 2005, fino a pochi anni fa le Baby Shakes avevano, però, realizzato solo un LP, “The First One” (2008), una compilation e una manciata di singoli: il trend è cambiato a partire dal 2015 e “Cause A Scene”, pubblicato lo scorso settembre, è il loro terzo album in quattro anni (e il loro quarto in totale).

L’attività  live, invece, continua a essere frequente e intensa, così come i loro graditi passaggi in Italia (ci sono voci di un loro probabile tour europeo anche nel 2020): il nuovo disco, registrato al Metropolitan Sound di Brooklyn in compagnia del produttore John Epperly e poi mixato dalla stessa band statunitense insieme a Mitch Rackin, contiene nove canzoni inedite e la cover di “Am i Ever Gonna See Your Face Again” di The Angels.

Assolutamente riconoscibile come un album delle Baby Shakes, “Cause A Scene” è puro punk rock, gradevole e pieno di melodie irresistibili e ritmi elevati: il singolo “Nowhere Fast”, che apre i giochi, è un perfetto esempio di ciò. Energia rock and roll, divertente e irrefrenabile.

La succesiva “Cause A Scene”, title-track del disco, ci regala poi un’altra perla power-pop dal suono pulito ed esaltante e ci fa letteralmente impazzire con i suoi coretti che ci entrano nella mente al primo ascolto e non vi escono più.

Dopo un inizio dai ritmi serrati ci pensa “Wasurenai Wa” a rallentare i toni con la sua dolcezza e i suoi sentimenti; se con “Love Song In Reverse” la scena diventa più dura e torna a spingere sull’acceleratore come non mai, con la conclusiva “Let’s Go, Jetglo” le Baby Shakes si spostano, invece, su territori glam.

Un album sicuramente ispirato dal passato e assolutamente derivativo (nessuno lo vuole nascondere), ma comunque ben suonato e dalle melodie irresistibili: in attesa del loro ritorno live nella nostra penisola, ci gustiamo a pieno questa mezz’ora di puro piacere.

Photo Credit: Nicole Lopez