Anticipato dal singolo “Ibisco”, la band padovana dei Talk To Her ha pubblicato il 14 febbraio scorso il primo full-length, “Love Will Come Again”, che va ad alimentare il ricco panorama rock-electro-wave.
E sì perchè la compagine veneta formata da Riccardo Massaro, Stefano Murrone, Andrea Visaggio e Francesco Zambon ha scelto di tracciare la via dei figli dei figli dei vari Editors, Interpol e affini, sebbene la somiglianza con i White Lies è quella che spicca maggiormente.
Invero, il sound dei bassi in modalità mono e le inquietanti chitarre, tipiche dell’elettro post-punk revival di Joy Division memoria, si riverbera in tutte e dieci le tracce di questo debutto che, lo diciamo subito, ci ha convinto appieno.
Il disco, edito dalla label veneziana Shyrec, arriva dopo l’ep del 2018 “Home” ed è stato prodotto da Matteo Scarpa, registrato da Edoardo Pellizzari presso il Teatro delle Voci di Treviso e masterizzato da Collin Jordan ““ The Boiler Room, Chicago, USA.
L’utilizzo corposo dei synth si manifesta sin dall’ottima opener “Innocence”, la quale detta quel tormentato mood che costituisce il leitmotiv del debutto.
Il vocalist riesce a trasmettere plasticamente le sensazioni e suggestioni dei brani sorretto dalla band che evidentemente non lascia nulla al caso; l’elettro sound si attanaglia perfettamente a tutti gli episodi dell’album che volteggia su arrangiamenti di notevole fattura.
Alle energiche “Truth” e “Ibisco” si contrappongono l’eterea “Set me free” e “No Other View” che esplora le location frequentate dai White Lies con gli umori più cupi. Stessa sorte tocca anche a “The caller”, la quale probabilmente ci offre il miglior refrain dell’album mentre “Hollow” è, a parere di chi scrive, la top player del disco con quel sound incazzato e allo stesso tempo lugubre. Ottimo pezzo, già bello e pronto per essere suonato dal vivo.
La strumentale “View (reprise)” apre la strada al gran finale dapprima con l’anaptittico “Away afraid”, che prosegue il discorso iniziato con “Innocence”, e poi con la struggente closing track “Confessions”.
In attesa di vederli dal vivo, beneficiamoci di questa validissima esperienza che, siamo sicuri, incontrerà non pochi consensi! Bravi ragazzi.