Primo album solista per Marjana Semkina, voce degli iamthemorning (sempre lei nonostante lo spelling diverso del nome a lettere gotiche in copertina) che ritroviamo in versione ancora più eterea rispetto al lavoro fatto con Gleb Kolyadin. Un cambiamento che comunque non sorprenderà chi già conosce un disco live divertente e variegato chiamato “From the House of Arts”.
Prestigiosi i collaboratori che la Semkina ha scelto come compagni di viaggio: Jordan Rudess (Dream Theater), la St. Petersburg Orchestra “1703”, Craig Blundell e Nick Beggs (già al fianco di Steven Wilson) oltre al fido Vlad Avy. Un disco solista ma non certo realizzato in solitaria quindi, che ci fa conoscere meglio un’artista che è stata paragonata spesso a Marissa Nadler per gli arrangiamenti eleganti dei suoi brani e l’aura dark e misteriosa che la circonda.
Mistero che “Sleepwalking” non vuole dissipare. Cattura subito l’attenzione quando il sipario si alza e inizia “Dark Matter” in cui le notevoli doti vocali di Marjana Semkina sono ben in evidenza. Sensazione confermata da “Am I Sleeping Or Am I Dead” col suo piano carezzevole, gli archi intensi e una linea melodica che ricorda alcune canzoni di Alison Goldfrapp.
Il ritmo cambia con “Turn Back Time”, ballata dai toni morbidamente rock trascinata dalla batteria di Blundell che apre la strada all’intensità orchestrale di “Ars Longa Vita Brevis”. Una dicotomia che si ripete anche nella seconda metà di un disco che non rinuncia a toni più vicini al folk classico in “Lost At Sea”, mentre in “How To Be Alone” e “Everything Burns” la principale fonte d’ispirazione è senza dubbio Kate Bush.
La voce di Marjana Semkina riesce a stregare e ammaliare come quella di una vera sirena in “Invisible”, “Mermaid Song” e “Still Life”: stoccate disarmanti in un disco di emozioni violente descritte con delicatezza e umanità , frutto di un momento difficile che andava raccontato in prima persona.
Credit foto: Eggor Kree