Nati qualche anno fa come il progetto di Lily Mastrodimos dei Jawbreaker Reunion e poi diventati una vera e propria band con l’aggiunta di nuovi componenti, i Long Neck hanno pubblicato il loro sophomore, “Will This Do?”, nel 2018 via Tiny Engines: il suo seguito, invece, è uscito la settimana scorsa, ma in maniera assolutamente indipendente.
Il gruppo del New Jersey ha avuto problemi con l’etichetta statunitense, che non ha pagato le royaltes a molti degli artisti nel suo roster, e ha così deciso di abbandonarla, ma il suo nuovo album era già stato stampato: per poter ricomprare le 500 copie del vinile già pronte Lily e compagni hanno dovuto chiedere aiuto ai fan attraverso una campagna di crowdfunding, che li ha aiutati a riappropiarsi della loro musica.
Registrato e mixato da Tom Beaujour, già al lavoro con loro anche nel precedente LP, il disco è stato totalmente scritto dalla Mastrodimos e prodotto dai Long Neck insieme proprio a Beaujour.
Se i testi delle canzoni, in cui Lily racconta la sua verità e cerca di connettersi con chi ascolta, sono personali e riflessivi, il suono spazia sui territori indie-rock, spesso gradevoli e freschi come succede in “Cicada”, forse il brano più accessibile di questo album, dove la band di Jersey City non nasconde le sue influenze pop e la sua ottima sensibilità melodica.
“Birds” è indie-rock decisamente elettrico ed eccitante, mentre “Slowly, Slowly” mantiene lo stesso livello di energia, ma ha un livello di emotività molto più elevato.
La conclusiva “Bad Words”, invece, chiude il disco sotto il segno della calma con un set semplice di voce e chitarra per quasi tutti i due minuti e quaranta della sua durata ed è capace di mettere i sentimenti in grande evidenza.
“World’s Strongest Dog” è disco sincero e solido, che mette ancora una volta in luce le ottime doti della Mastrodimos e dei suoi compagni: un altro passo positivo per il gruppo del New Jersey.