Stando alle intenzioni originali, il secondo album dei Queens of the Stone Age si sarebbe dovuto intitolare semplicemente “II”. Un nome davvero poco fantasioso, per una band che può vantarsi di aver rivitalizzato l’hard rock di inizio millennio grazie a massicce iniezioni di creatività . A far cambiare idea a Josh Homme ““ un uomo che, pur di non farsi assoggettare dalle richieste delle label, si sarebbe ritirato a vita nel torrido deserto californiano ““ fu il gentile invito dei dirigenti della Interscope: attenua i contenuti del disco o sopra la copertina ti ci piazziamo l’infamante etichetta del Parental Advisory.
Si preferì quindi non cedere al ricatto e giocare d’anticipo, rispolverando l’antico ma ancora vigente sistema di classificazione dei film introdotto circa mezzo secolo fa dalla Motion Picture Association of America. E fu così che nacque “Rated R”, opera rock vietata ai minori il cui ascolto deve essere limitato “a tutti, ovunque e in ogni tempo”. Per farvela in breve: un full-length a luci rosse sconsigliato al pubblico più sensibile. Un ironico atto di autocensura per un album moralmente corrotto: i testi ruotano quasi interamente attorno al tema del consumo di stupefacenti.
Come ben si sa, le droghe possono avere ogni tipo di effetto farmacologico. Ci sono i narcotici e gli allucinogeni, gli stimolanti e i dissociativi. Alcune possono indurre il sonno, altre ancora non farti addormentare per giorni e giorni di fila. I Queens of the Stone Age delle origini non badavano troppo a simili distinzioni: fosse stato per loro, le avrebbero assunte tutte in un colpo solo. E non è detto che non lo abbiano fatto davvero.
Nicotina, Valium, Vicodin, marijuana, ecstasy, alcol e, dulcis in fundo, una montagna di c-c-c-c-c-co-caine: fu probabilmente nel corso di una nottata condita da un simile mischione di roba che un intossicatissimo Homme mise nero su bianco l’acido mantra della fulminante “Feel Good Hit Of The Summer”. Un riff ossessivo, praticamente costruito su una singola nota, fa da tappeto alle urla lancinanti di Nick Oliveri e di un ospite inaspettato: l’inossidabile Rob Halford, il Metal God dei Judas Priest.
La furia che contraddistingue il brano di apertura di “Rated R” sembra smorzarsi un po’ con l’entrata in scena dei dolci rintocchi di vibrafono di “The Lost Art Of Keeping A Secret”, una deliziosa perla “stoner pop” dal leggero retrogusto lounge. Se “Leg Of Lamb” ha il passo sbilenco del funk rock più bizzarro la semi-ballad “Auto Pilot”, con un Oliveri stranamente sotto controllo alla voce, procede lenta come un risveglio dopo una serata di bagordi. D’altronde, stando al booklet del CD, contiene tracce di alcol e privazione del sonno.
Le percussioni che fanno da introduzione a “Better Living Through Chemistry” suonano come un picchiettare alle porte della percezione di Aldous Huxley: è probabilmente questa la pagina più psichedelica dell’intera discografia dei Queens of the Stone Age, nonchè momento più rappresentativo dell’anima lisergica di “Rated R”. La botta è pesante e nè il garage rock allucinatorio di “Monsters In The Parasol”, nè il punk lascivo farcito di battimani e cori da cheerleader di “Quick And To The Pointless” riescono a farla passare.
La straordinariamente melodica “In The Fade”, con un Mark Lanegan in forma smagliante al microfono, è un lampo di serenità in un mondo stravolto da abusi di ogni tipo. Che comunque riprendono in un baleno con l’improvvisa ripresa di “Feel Good Hit Of The Summer” e la violentissima “Tension Head”, presente anche nel debutto dei Mondo Generator di Nick Oliveri. I due minuti strumentali della soave “Lightning Song” ci guidano verso l’incubo finale: la delirante “I Think I Lost My Headache”.
Nessuno, nella storia dello stoner rock, ha più raggiunto tali livelli di psicosi e stordimento. Il pezzo avanza ciondolante, seguendo un ritmo in 15/8 sul quale Josh Homme dipinge un riff sgangherato che, verso la conclusione del trip, viene ripreso da una sezione di fiati composta da ubriaconi amanti del caos. La chiusura è brusca, inattesa e assordante: il viaggio psichedelico dei Queens of the Stone Age finisce sulle note stridenti di due tromboni stonati. Siete sicuri di aver perso il vostro mal di testa?
Queens of the Stone Age ““ “Rated R”
Data di pubblicazione: 6 giugno 2000
Tracce: 11
Lunghezza: 42:10
Etichetta: Interscope
Produttori: Chris Goss, Josh Homme
Tracklist:
1. Feel Good Hit Of The Summer
2. The Lost Art Of Keeping A Secret
3. Leg Of Lamb
4. Auto Pilot
5. Better Living Through Chemistry
6. Monsters In The Parasol
7. Quick And To The Pointless
8. In The Fade
9. Tension Head
10. Lightning Song
11. I Think I Lost My Headache