di Stefano Bartolotta
“Between 10th and 11th” è un disco meraviglioso che rischia sempre troppo spesso di passare sotto traccia quando si pensa ai momenti più importanti del lungo percorso discografico dei Charlatans. Vuoi perchè segna la transizione tra Jon Baker e Mark Collins, vuoi perchè la presenza di Flood in cabina di regia si rivelerà isolata nell’ampia discografia del quintetto, si tende a ritenerlo come un lavoro a se stante e si finisce nel non inserirlo quasi mai in alcuna Top 3 o Top 5 degli album della band. In realtà , al di là della conosciutissima “Weirdo”, questo disco è strapieno di canzoni fantastiche, nelle quali le suadenti melodie vocali di Tim Burgess vengono valorizzate alla grande da un suono che mette insieme ottimamente classe e impatto. Un viaggio avvolgente e conturbante nel quale è naturale venir voglia di immergersi ancora e ancora.
Chissà se questa edizione celebrativa in doppio vinile trasparente servirà per restituire un po’ di credito a un disco così sottovalutato. Fatto sta che, appena è stata annunciata, i fan si sono fiondati a ordinare, tanto che io stesso ho dovuto cercare in diversi siti prima di beccare quello che non aveva ancora esaurito le copie. Dopo gli ormai abituali mesi di attesa tra l’ordine e la spedizione, finalmente l’oggetto è tra le mie mani, e già solo per l’estetica, è un acquisto indovinato. L’iconica immagine delle banane in copertina (probabilmente la cosa più celebre del disco, assieme a “Weirdo”) qui è ripresa solo in un particolare, e l’effetto modern vintage è davvero indovinato. Il disco che contiene l’album, poi, è dcorato al centro con la stessa rivisitazione dell’artwork di copertina, però di colore verde da un lato e una strana tonalità tra il rosso e l’arancio dall’altro. Stupendo a dir poco.
Su come suona questa edizione, il punto è che non viene presentata come rimasterizzata, per cui non ho nulla da dire a proposito rispetto al disco originale, Di conseguenza, dipenderà dall’impianto personale di ognuno, e in realtà , diciamocelo, la voglia di acquistare un oggetto del genere è data più dal suo aspetto. Poi, però, c’è il secondo disco, quello del live a Chicago del 21 febbraio 1991, presente in diversi bootleg e ora rimasterizzato. Ora, non è dato sapere quale fosse la formazione della band in quest’occasione, perchè le cronache dicono che Jon Baker abbia mollato dopo la pubblicazione del singolo “Over Rising”, uscito pochi giorni dopo, il 25 febbraio, quindi forse questo può essere stato il suo ultimo concerto coi Charlatans, chissà . Fatto sta che, all’ascolto della registrazione, balza subito all’orecchio che essa non è altro che una celebrazione delle due figure più esuberanti all’interno della band, ovvero lo stesso Tim Burgess, che con la sua voce riesce ad ammaliare l’ascoltatore anche in questo contesto, e Rob Collins, i cui coloratissimi virtuosismi all’hammond rendono davvero irresistibili queste versioni live. è anche bello poter ascoltare canzoni mai finite su alcun album ma di grande valore, come “Happen To Die” e il primissimo singolo della band “Indian Rope”. L’unica cosa che un po’ dispiace è che, nella versione in CD che uscirà ad agosto, ci sono ben quattro canzoni in più in questo live, ma anche così, in fondo, l’ascolto è estremamente piacevole.
In definitiva, se avete un minimo di spirito collezionistico e siete fan dei Charlatans, l’acquisto è decisamente consigliato. Certo, queste edizioni celebrative sono un continuo attacco al conto in banca, ma averle in mano dà spesso grande soddisfazione, e anche in questo caso, sarete contenti di averli spesi quei soldi.