Possiamo lasciare che la rabbia ci eroda a poco a poco, impedendoci di crescere e trasformandoci in creature dispotiche, narcisiste e solitarie oppure possiamo urlarla, cantarla, darle forma sonora, perchè questo è il modo più efficace, di cui disponiamo, per liberarci di lei, del veleno che intossica le nostre anime e che ci costringe a vivere bloccati nella paura, tra un nostalgico passato che non è mai esistito ed un futuro, carico di speranze, che non arriverà mai, perchè è solamente il risultato meschino del malanimo che circola nelle nostre vene, che intorpidisce i nostri neuroni e che oscura le nostre coscienze.
IRRESPONSIBLE HATE ANTHEM
1996, da “Antichrist Superstar”
Troppo facile mettere il bastone nelle mani della gente comune e metterli gli uni contro gli altri, spingendoli sempre più giù, in questa irresponsabile spirale d’odio che non porterà da nessuna parte. Piccoli mostri insicuri, resi ciechi dalla loro stessa rabbia, che si ammazzano nel nome di Dio, dell’America, di tutto ciò che gli è stato inculcato nelle profondità dei loro cuori e delle loro menti: un miscuglio di violenza, stupidità e paura sul quale costruirsi le proprie vite, far crescere i propri figli, amare i propri partner, coltivare i propri sogni.
THIS IS THE NEW SHIT
2003, da “The Golden Age Of Grotesque”
Pensiamo di essere i protagonisti delle nostre esistenze, ma invece siamo delle semplici comparse, dei burattini che qualcuno muove dall’alto per i suoi scopi ed i suoi porci comodi. Non siamo in grado di tenerci in piedi da soli, siamo aggrappati a quel filo sottile dei nostri padroni che chiamiamo normalità , sicurezza, stabilità , benessere, ma che è solo una prigione di falsità .
KILL4ME
2017, da “Heaven Upside Down”
Diventiamo così dipendenti dalle nostre prigioni, dalle bugie di cui ci nutriamo, dai fili invisibili che ci sostengono, che potremmo fare qualsiasi cosa pur di difendere ciò che siamo convinti di possedere. In realtà non abbiamo proprio nulla, solamente un rapporto contorto e malato, un legame distruttivo basato unicamente sulla manipolazione e sulla paura. Una paura così grande che – nel nome dell’amore – può spingerci anche a fare del male, a noi stessi ed agli altri, ad uccidere e pensare che sia giusto così.
TAINTED LOVE
2001, da “Not Another Teen Movie – Music For The Motion Picture”
Un amore che chiede atti estremi, che vuole annullare il tuo spirito critico facendoti vivere perennemete in bilico tra l’ennesima prova da dover superare e l’abbandono, non può essere che un amore malato, uno stato permanente di sofferenza dal quale la cosa più saggia sarebbe scappare. Perchè ci sono solamente ombre e noi stiamo andando, inevitabilmente, incontro a loro. “Tainted Love” si dimostra, ancora una volta, una canzone capace di oltrepassare i limiti generazionali: Gloria Jones, The Soft Cell ed ora Marilyn Manson.
THE DOPE SHOW
1998, da “Mechanical Animals”
Sono queste dipendenze moribonde le vere droghe delle nostre anime, un fiume in piena di individualismo, consumismo, narcisismo, superficialità , che nel nome di pochi minuti di successo e celebrità , è pronto a travolgere e distruggere tutto quello che abbiamo, compresi i nostri rapporti affettivi perchè l’unica cosa che deve contare davvero è essere una stella nello show della droga.
THREATS OF ROMANCE
2017, da “Heaven Upside Down”
Eccolo, dunque, lo spettacolo nel quale dobbiamo essere le uniche star; non ce ne importa degli altri, di quello che vorrebbero fare, di quello che pensano, di quello che sta loro a cuore. Siamo uno specchio e vediamo solamente noi stessi, la nostra verità , le nostre emozioni ed anche quando proviamo dei sentimenti nei confronti di qualcuno, non possono che essere distorti e dannosi.
GOD’S GONNA CUT YOU DOWN
2019, singolo
Classico della tradizione folk americana che ci ammonisce sul fatto che, prima o poi, ciascuno di noi sarà costretto a fare i conti con il risultato delle proprie scelte e delle proprie azioni, soprattutto se esse hanno provocato dolore al prossimo. Come sempre le parole sono lame affilate, se da un lato vi è la speranza che una vera redenzione possa aprirci le porte di un futuro paradiso, dall’altro lato arde la brama della vendetta che, incurante di qualsiasi ammissione o preghiera, ci spalancherà davanti le porte oscure dell’inferno.
HEY CRUEL WORLD
2012, da “Born Villain”
Paradisi, inferni, creatori e distruttori, demoni e salvatori… ma se, invece, fosse tutto più semplice? Se per andare avanti ci bastassero solo le nostre scelte, quel destino che plasmiamo, strutturiamo e destrutturiamo ogni giorno, senza il doversi sempre aggrappare a qualcosa di invisibile ed estraneo? Se, per essere felici, fosse sufficiente accettarci per ciò che siamo?
THE FIGHT SONG
2000, da “Holy Wood”
Ed, invece, vogliamo per forza legarci alle nostre divinità , le quali non sono altro che le caricature dei nostri comportamenti e dei nostri desideri più irrazionali, quelli che vogliono spingerci a sopravalicare gli altri, ad occupare sempre nuovi spazi e rispondere con forza e violenza, rabbia ed ostilità , a qualsiasi tentativo di irruzione nel nostro mondo luminoso e patinato, tra uomini e donne di successo, campioni del football e politici rampanti.
THE GARDENER
2012, da “Born Villain”
L’unica vera salvezza sembrerebbe, allora, quella che passa per la finzione; se non impareremo a fingere, saremo sempre troppo deboli, troppo scontati, troppo insignificanti, troppo poco umani… Questa canzone rappresenta la resa incondizionata, ma, come spesso avviene con Marilyn Manson, tra le righe, ci esorta a liberarci di tutta questa nocività e riprendere il controllo di noi stessi.
Credit Foto: Perou