“Bossanova” dei Pixies mi ha sempre fatto pensare allo Spazio.
Sarà per la copertina, sarà per l’immaginario della band, e i testi di Black Francis soprattutto, ma sarà anche per il titolo dato all’album che, più che al samba brasilero, mi giunge concettualmente come un’esplosione stellare (Supernova).
Il terzo album dei Pixies (quarto se si considera il folgorante e magnifico EP d’esordio “Come on Pilgrim”), fa atterrare la band nell’ultimo decennio del novecento, portandosi dietro lo strascico trionfale di fine anni ’80 dei due capolavori “Surfer Rosa” e “Doolittle”, quest’ultimo che decretò nel 1989 l’incoronazione definitiva per la band dei quattro folletti di Boston.
“Bossanova” ha avuto molte difficoltà .
La critica, pronta a incensare ogni singola nota presente nei primi lavori del collettivo statunitense, accoglie l’opera del 1990 con un certo diniego. Il grunge stava ormai esplodendo sulla costa opposta degli States, sicuramente grazie anche ai Pixies, e questo album, oggettivamente meno ispirato dei precedenti, viene archiviato rapidamente come un passo falso, come l’inizio della fine dei Pixies.
In realtà il disco non è assolutamente scarso di qualità , brani come “The Happening”, “Is She Weird”e la conclusiva “Havalina” sono piuttosto convincenti, inoltre “Cecilia Ann” è un buon opening, un’incalzante apertura musicale. Il sound di “Bossanova” è carico di garage punk e di hard rock, forse le parti melodiche sognanti tipiche di “Surfer Rosa” e “Doolittle” trovano in questo capitolo un’espressione più arida e meno ispirata. Rimane un disco importante e da non sottovalutare, assolutamente da non trattare con superficialità al primo ascolto. Il noise melodico dei Pixies in “Bossanova” viene esasperato, ma in maniera tutto sommato brillante. Certo, c’è un po’ di confusione compositiva, ma il risultato non è così scadente.
Insomma, il succo del discorso è: “Bossanova” non è il miglior album dei Pixies, siamo tutti d’accordo, il genio dimostrato fino a “Doolittle” si è un po’ perso, affievolito, ma parliamo pur sempre di un album composto SUBITO dopo il disco che li ha consacrati. Non possono essere così cambiati nell’approccio compositivo!
A distanza di 30 anni credo che il povero “Bossanova” meriti un po’ di giustizia critica e forse anche un’altra chance.
Rimane un’opera fondamentale da possedere e da consultare con animo aperto e curioso.
“Umiliati e Offesi” di Dostoevskij non vale “Delitto e Castigo”, ma di certo lo compriamo, lo leggiamo e lo sfoggiamo con orgoglio nella nostra libreria.
Ecco, dovrebbe essere lo stesso anche per “Bossanova” dei Pixies.
Data di pubblicazione: 13 agosto 1990
Durata: 39:45
Genere: Space rock
Registrazione: Cherokee Studios di Hollywood, Aire L.A. Studios di Los Angeles, Hansa Tonstudios di Berlino.
Etichetta: 4AD/Elektra Records
Produttore: Gil Norton
Tracklist:
1. Cecilia Ann
2. Rock Music
3. Velouria
4. Allison
5. Is She Weird
6. Ana
7. All Over the World
8. Dig for Fire
9. Down to the Well
10. The Happening
11. Blown Away
12. Hang Wire
13. Stormy Weather
14. Havalina