Ed eccoci all’appuntamento tanto atteso (scherzo ovviamente) della seconda parte del ns./vs. viaggio per le mete estive: il ritorno. Allora guys come sono andate le vacanze? Spero siano andate bene, qualunque cosa abbiate fatto! C’eravamo lasciati con una bella top ten all’insegna di un tipico mood on the road (VEDI LA TOP TEN), spensieratezza dunque e senso di libertà  (sempre più agognato in questo periodo) che spero vi sia piaciuta. Per il ritorno ho pensato ad atmosfere più rilassate che potrebbero trasmettere in realtà  un senso di malinconia, certo mi auguro non troppa. Allora senza indugio vi lascio alla top che segue e non resta che augurarvi buon rientro! Ciaooo!

KENT ““ “QUIET HEART”

2000, da “Hagnesta Hill “

Band svedese di alternative rock, capeggiata dal frontman Joakim Berg, che vanta numerosi passaggi radiofonici in patria e non che hanno all’attivo ben dodici album registrati in studio. Il brano che ho scelto per voi è estratto dal quarto full-length ed è contenuto nella versione UK. Si tratta di una bella ballatona semi acustica dai contorni mielosi caratterizzata da un andare cantilenante ma da un azzeccato refrain.

THE ZEPHYRS ““ “STARGAZER”

2001, da “When The Sky Comes Down It Comes Down On Your Head”

Gran bel gruppo di indie/folk rock questo degli scozzesi The Zephyrs che è ripiombato nel silenzio dopo averci regalato nel 2018 fa la pubblicazione di due nuovi singoli. Non potete non amare questa dolce e avvolgente “Stargazer”, che ben si innesta in una grigia ed uggiosa giornata autunnale ma che si presta bene, ve lo assicuro, anche mentre si rientra dopo un periodo scanzonato come quello estivo.

DEVICS ““ “SONG FOR A SLEEPING GIRL”

2006, da “Push the Heart “

Non potevo esimermi dall’includere in questa top il raffinato e morbido dream pop proposto dalla coppia Sara Lov e Dustin O’Halloran con “Song for a Sleeping Girl” tratta dal loro quarto album.

DUKE SPECIAL ““ “NO COVER UP”

2007, da “Songs from the Deep Forest”

Note calde e romantiche in questa “No Cover Up”, delicatissimo brano del cantautore del nord Irlanda Peter Wilson aka Duke Special. La canzone è tratta dal secondo album del pianista di Belfast.

THE CINEMATIC ORCHESTRA ““ “TO BUILD A HOME”

2007, da “Ma Fleur”

Probabilmente, anzi sicuramente, la canzone più famosa dei The Cinematic Orchestra, utilizzata come colonna sonora in numerosi film e produzioni televisive, fondati da Jason Swinscoe. Il brano è tratto dal quarto album del progetto e si tratta di una meravigliosa ballata per pianoforte con il supporto degli archi a metà  brano che accompagnano la voce in falsetto del cantautore canadese Patrick Watson. Sublime.

HEM ““ “LEAVE ME HERE”

2002, da “Rabbit Songs”

Ancora folk rock d’autore in questa top e, questa volta, è l’eterea voce di Sally Ellyson che accompagna pianoforte e violino nel mirifico brano “Leave me Here”, tratto dal disco d’esordio dei newtorkesi.

BELL XI ““ “EYE, THE APPLE OF MY EYE”

2005, da “Flock “

I Bell XI non hanno bisogno di presentazioni, band irlandese formatasi dalle ceneri dei Juniper di Damien Rice che nel corso degli anni ha saputo proporre con ammirevole qualità  una varietà  di generi e, spesso, tirando fuori dal cilindro ballate incredibili come questa “Eve, The Apple of My Eye”, uscita per il mercato USA e contenuta nell’album probabilmente più bello di Paul Noonan e soci.

DAVID GRAY ““ “AS I’M LEAVING”

2001, da “Lost Songs 95-98”

Altro incredibile artista britannico che non ha bisogno di presentazioni e, lasciatemelo dire, uno dei miei songwriter preferiti in assoluto. Questa nostalgica e semi acustica “As i’m leaving” è tratta dal quinto album del cantante gallese che raccoglie undici tracce scritte dal 95 al 98. Ho già  scritto troppo al riguardo, buon ascolto.

TAHITI 80 ““ “OPEN BOOK”

2002, da “Wallpaper for the Soul”

Compagine francese quella dei Tahiti 80, condotta dal vocalist Xavier Boyer, che ha collezionato ottimi riscontri sia in patria che fuori dalla Normandia (terra di origine) e pubblicato alcuni singoli di assoluta qualità , come questa “Open Book”, tratta dal loro album di maggior successo.

CLAYHILL ““ “MOON I HIDE”

2004, da “SMALL CIRLCE”

I Clayhill sono stati una meravigliosa folk band britannica formata dal trio Ali Friend, Ted Barnes e dal compianto cantante Gavin Clark, scomparso nel febbraio del 2015 e dalla cui morte Rob Marshall,  ex chitarrista degli  Exit Calm, ha tratto ispirazione per il suo progetto Humanist. Il bucolico brano è tratto dall’album d’esordio della band. “Lovers give way to the fear/That the years might grind them to dust” (“Gli amanti lasciano il posto alla paura/che gli anni possano ridurli in polvere”).

Photo credit: Ximonic, Simo Räsänen / GFDL