Rifà capolino anche Nigel Clark, leader di quella ottima band che furono (per quanto ad oggi ancora attivi) i Dodgy a cavallo dei ’90 inglesi in piena bomba britpop.
Torna con un album registrato nel 2000 dopo la momentanea rottura con il gruppo, e con l’ausilio di amici musicisti di Birmingham tra cui Jerome di Pietro, che si è occupato con lo stesso Clark di missaggio e produzione. Un album tenuto 20 anni nel cassetto per mancanza, al tempo, delle condizioni (leggasi, i soldi) necessarie. Ma oggi è tutto più facile.
Laddove il titolo è da ricondurre ad una parte del parlato di Lou Reed durante un live di “Sweet Jane”, il lavoro sarà un gradito dono specie per i fan dei Dodgy, è ben arrangiato ed eseguito, ha trame (spesso sunshine) pop ed anima fusion, tra piano 60’s e qualche arco, impulsi jazz e baroque, tocchi elettronici e sintetici e code prog, senza però particolari momenti degni di futura memoria.
Ma tant’è, a Nigel Clark gliela passiamo volentieri.