“Brigata Bianca” è il nuovo disco di Samuel, che veste per la seconda volta i panni da solista lontano dal gruppo dei Subsonica, di cui è frontman dal 1996. L’album è uscito il 22 gennaio ed è stato presentato alla stampa con una conferenza live online, come prevede il funesto periodo pandemico del Covid.
Il disco è pieno di collaborazioni, differenti influenze, ricordi e suoni di un passato, in realtà , sempre più presente. Samuel non si allontana troppo dal suo naturale stile, rimane in una comfort zone arredata da prestigiose collaborazioni. Un disco a cui non ci si può concedere per poco tempo, riascoltarlo è necessario per sentire e capire meglio i pensieri e i luoghi che lo ospitano.
L’album è nato in pieno lockdown e si è poi concretizzato nei mesi a seguire; Samuel lo definisce una sua “evoluzione” per via degli ospiti e delle sonorità che ne hanno preso parte. Ognuno ha portato il proprio stile, un diverso modo di lavorare ma anche creatività e passione, ed è questo che ha reso il disco tale, ovvero un vero e proprio lavoro collettivo (la brigata citata nel titolo), già acclamato dal pubblico e i fedeli fan.
“Gira la testa” è il brano che apre il lavoro e lo fa in pieno stile ritmato, il desiderio di scappare da una realtà opprimente, che è anche il tema centrale del pezzo. “Giochi pericolosi” è la prima featuring che appare ed è un pezzo romantico cantato insieme a Willie Peyote. “Cocoricò” scritto e interpretato con Colapesce racconta di una folle serata trascorsa con i Bluvertigo.
La traccia più cantautoriale è sicuramente quella interpretata insieme a Fulminacci dal titolo “Felicità “: “La felicità a volte arriva, a volte se ne va’. A volte è un rischio, a volte una paternità “.
La festa delle collaborazioni si chiude con “Palermo” e Johnny Marsiglia, a metà tra una dichiarazione d’amore alla città e un’implorazione a Santa Rosalia.
“Brigata Bianca” è un album ricco di atmosfere diverse, sembra un porto di mare (Palermo) nel quale sono approdate civiltà e culture diverse, ma per altri aspetti ricorda i popoli più lontani e nordici (Torino) dalle tradizioni radicate: nella realtà rappresenta il viaggio di un artista nel proprio mondo musicale. Samuel rappresenta, in questo disco, sè stesso e tutto quello che ha costruito nella sua carriera.
Non vediamo l’ora di ascoltarlo dal vivo!
Foto: Davide “DeFuntis” De Martis