Stando alle parole della cantante e chitarrista Nicolle Maroulis, titolare unica del progetto Hit Like A Girl, le nove tracce dell’album “Heart Racer” hanno preso vita dopo un attacco di panico che le ha letteralmente cambiato l’esistenza. Un evento traumatico in grado di innescare una serie di riflessioni su affetti, progetti, speranze e futuro.
Lei stessa le ha definite vere e proprie rivelazioni. Una volta tradotte in musica, almeno secondo le intenzioni dell’autrice, queste avrebbero dovuto in qualche modo coinvolgere l’ascoltatore, facendogli vivere in prima persona quei turbamenti che tanta importanza hanno avuto nel plasmare le tracce di questo terzo lavoro in studio.
E invece niente da fare, purtroppo. Perchè “Heart Racer”, nonostante gli evidenti sforzi dell’autrice, è un disco totalmente incapace di suscitare emozioni. I tentativi di colpire al cuore vanno quasi sempre a vuoto; dispiace dirlo, ma non può esserci alcun tipo di impatto se il mix tra l’energia del pop punk e la sensibilità dell’emo viene annacquato con le sonorità leziose e stantie di un indie rock banale e pieno zeppo di clichè.
Non è da escludere il fatto che la stessa Nicolle Maroulis, in fase di produzione, si sia accorta della pochezza dei nuovi brani: i suoni evanescenti che caratterizzano l’intero album fanno in modo che nulla sia mai in risalto (le chitarre sono vergognosamente inconsistenti). è tutto incredibilmente sottotono e noioso, sia nei brani più vivaci (si salvano giusto “Laundry List”, “Don’t Go Far” e “Boardwalk”) che in quelle che potremmo considerare ballad o semi-ballad (“Inside Of My Head”, “Hate Myself For It” e “Boomerang”). E che dire della voce? Monocorde e inespressiva: il genere di musica proposto richiederebbe l’esatto contrario.
Photo Credit: Emily Berger