Sta cominciando a circolare il nome di Annie Blackman, giovanissima artista del New Jersey.
Sulla sua pagina Bandcamp si possono trovare le sue prime composizioni datate 2016 e 2017, dall’approccio molto spartano e lo-fi. Primi segnali però che qualcosa di meritevole c’è, eccome, sopratutto a livello di testi, con confessioni e punti di vista che servono più come “cura” personale, che come veicolo per raggiungere altre persone. Ad ottobre 2020 ecco un brano con una struttura più corposa e una produzione degna di questo nome. Mid-tempo agrodolce e “sad”, se vogliamo riprendere la stessa parola che, appunto, compare sul Bandcamp.

Le sue storie adolescenziali si fanno sempre più empatiche e interessanti e la vulnerabilità  della fanciulla emerge anche in un sound fragile e intimo, ma non per questo poco interessante. Tutt’altro. Un brano che mette in luce più le zone d’ombra che quelle luminose di Annie, con questo andamento molto compassato e nello stesso tempo melodico e curato. Una gran bella canzone.

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