Tempo di anniversari e compilation per i Pia Fraus, band estone che non ha bisogno di presentazioni per chi segue e ha a cuore il mondo del dreampop / shoegaze europeo, affrancatosi ormai da tempo dalle influenze d’oltreoceano e capace di creare una scena unita e popolata di fedeli appassionati. “Now You Know It Still Feels The Same” è un vero e proprio tuffo nel passato, dodici brani registrati tra il 1998 e il 2000 quando Kristel Eplik, Eve Komp, Kärt Ojavee, Rein Fuks, Reijo Tagapere e Joosep Volk avevano sedici anni o poco più, studenti d’arte privi dell’esperienza che sarebbe arrivata col tempo ma già eleganti, combattivi, trascinanti.
Molti dei titoli di “Now You Know It Still Feels The Same” suoneranno familiari a chi già conosce i Pia Fraus, infatti sono versioni embrionali ma gustose delle canzoni che avrebbero formato l’ossatura dell’album d’esordio “Wonder What It’s Like” del 2001 (vent’anni compiuti lo scorso primo maggio). Le influenze che animavano quei cinque ragazzi di belle speranze sono ancora più evidenti in questi quarantacinque minuti: i Sonic Youth, gli Slowdive, le chitarre ora aggressive ora sognanti, i candidi intrecci tra voci maschili e femminili.
Sorprendenti “How Fast Can You Love” molto più melodica e vicina alla versione di “In Solarium” rispetto alla grintosa traccia che apriva quel primo disco, l’arrangiamento originario di “Obnoxious” tutto da scoprire, “Summer Before Spring” ariosa e meno incentrata sulle chitarre come “In Mind” del resto, il mix armonioso di “Deep Purple Girl”. Spiccano tra i recuperi d’annata “Bla (Morning Hue)”, “Beautiful Next Time”, “Prig” e “Plastic World” che ben rappresentano i primissimi Pia Fraus, in bilico tra dreampop e shoegaze senza le tentazioni noise che sarebbero arrivate di lì a poco.
“Now You Know It Still Feels The Same” insomma non è la solita raccolta di idee e b ““ sides creata per far cassa, merita invece un ascolto attento. Perfetta per affiancare, accompagnare, completare “Silmi Island (Compilation 1998 ““ 2008)” uscita nel 2013 fa scoprire sfumature diverse di una band che molto ha raccolto e tanto meriterebbe.