Non delude le aspettative la seconda uscita a firma Nilà¼fer Yanya. Le dodici tracce di “Painless”, seppur contraddistinte da un sound più diretto e scarno rispetto a quello delle pubblicazioni precedenti, rappresentano un’evoluzione importante per quanto riguarda lo stile della cantautrice britannica che, nonostante la giovane età , sembra ormai pronta al definitivo salto di qualità , forte di una maturità e di un’originalità che le sono valse tante belle parole da parte delle principali riviste e webzine internazionali.
Elogi meritatissimi per la talentuosa artista di origini turche che, con pochi elementi ma tante idee a disposizione, riesce a dar forma a un indie rock che sprizza freschezza, creatività e raffinatezza da ogni singolo poro.
Non fatevi ingannare dal titolo del disco: nelle canzoni di “Painless” il dolore c’è, e a tratti è anche evidente. Un’opera che, a detta della stessa autrice, è da considerarsi un tuffo nelle emozioni e nelle vulnerabilità di una ragazza di poco più di vent’anni. A prevalere sono le atmosfere malinconiche, spesso potenziate da inserti elettronici mai banali e da un certo languore in salsa “’90s; “Midnight Sun” ha qualcosa dei Radiohead, mentre la rilassante “Try” e la commovente “Trouble” affascinano con la loro visione “colorata” del trip hop.
La chitarra elettrica, sempre e costantemente al centro di tutto, viene sapientemente usata da Nilà¼fer Yanya come ponte tra angeliche armonie (“Company”) e melodie oscure ma conturbanti. Nei brani tecnicamente più interessanti, la sei corde regge davvero tutte le strutture. Inutile appesantire le composizioni con qualsiasi forma di arrangiamento, quando si può far affidamento sugli accordi inusuali e dalle tinte jazz/R&B che fanno spiccare il volo alle ottime “The Dealer”, “The Mystic” e “Chase Me”.
Con un piede nel rock e l’altro nel pop, l’elegantissima songwriter londinese non pone alcun freno a un talento realmente cristallino, che sa brillare in molteplici e, a volte, inaspettate occasioni. Che si tratti del piano e degli archi sulla chiusura di “Shameless”, dei crescendo e delle scariche elettriche di “Belong With You” o delle note dolci ed eteree di “Anotherlife”, poco importa: la Nilà¼fer Yanya del 2022 può trasformare in oro qualsiasi cosa. “Painless”, come già detto, conquista principalmente per la sua geniale semplicità ; all’orizzonte, però, potrebbero esserci sviluppi in altre direzioni, come sembrano farci intuire le tracce più complesse dell’opera. Attendiamo fiduciosi il futuro e godiamoci questo già strepitoso presente.