Emily Capanni e Lorenzo Brighi sono di Cesena e arrivano al debutto dopo un EP (“Propaganda&Sole” sempre autoprodotto) che li ha visti sperimentare per la prima volta con il formato due voci e una chitarra, inedito per loro che venivano da esperienze molto diverse: hip hop e rock Emily Capanni, punk per Brighi. L’incontro con il produttore Andrea Cola li ha portati su coordinate vicine all’indie folk, suoni acustici e melodie di grande dolcezza.
Doveva essere un concept album ben più complesso “We Are An Island”, con diversi personaggi e una trama avventurosa, di quel progetto è rimasto il tema che accomuna questi nove brani: il viaggio, inteso come scoperta, crescita e conoscenza di sè e del mondo. Arpeggi delicati, armonie altrettanto gentili, nostalgie e fragilità come quelle espresse in “Ninety-Five” o “Empty Hand (Heavy Hearts)” rendono l’isola dei Lomii degna di essere visitata, con toni che restano sempre intensi e aperture decise verso la tradizione folk più movimentata in “Mary Ann”.
Un primo album fresco quello creato con indole artigianale da Capanni e Brighi, che sembrano già due veterani, capaci di trovare l’atmosfera giusta in piccole jam come “Pale Skin” e negli arrangiamenti di “Believe Me”, nella lucida intimità di “My House Is Your Home” o in “Kismet” suonata insieme ai Lennon Kelly con gusto molto irlandese. L’esperimento funziona insomma e piuttosto bene per giunta. “We Are An Island” è un approdo sicuro.
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