Non importa quanto cammino dovrai fare se le tue aspettative verranno ripagate, se le fluide armonie del basso e della chitarra sapranno, allo stesso tempo, confondersi ed elevarsi tra le trame elettroniche di matrice darkwave e new wave che caratterizzano, con la solita ispirata combinazione, le esibizioni dei Lebanon Hanover. Ed anche al Lizard Club di Caserta l’energia oscura del seme pronto a germogliare dal grembo buio della Terra ha preso il sopravvento, disegnando le sue fantasie misteriose, le sue melodie ipnotizzanti, le sue ritmiche trascinanti, facendo sì che, almeno per la durata del concerto, ogni cruda visione del mondo reale restasse bloccata all’esterno del locale.
La malinconia non è assolutamente un sentimento negativo, ti permette di non dimenticare chi sei, chi hai incontrato sul tuo cammino, di mettere a fuoco quelle che sono le necessità primarie delle nostre affannate e ansiose esistenze materiali, liberandole da tutti quegli accecanti complessi e quelle sovrastrutture artificiali e mondane che non hanno nulla a che vedere con la nostra essenza più veritiera e spontanea e la nostra fragile umanità . Questa romantica tristezza, accompagnata dalle sonorità emotivamente vivide, eccitanti e trepidanti di Larissa e William, perfettamente in equilibrio tra passione analogica e contenuti digitali, sono il migliore antidoto e la migliore cura contro la morbosità statica e virale dei tempi moderni.
Un’epoca incapace di dare la necessaria libertà alle persone e che dietro i suoi miti temporanei di successo, potere, ricchezza o bellezza non desidera altro che escludere, controllare, intimorire, manipolare, comandare, sostituendo ogni speranza declinabile al futuro con un mucchio di fobie irrazionali, intrappolate, per sempre, in un presente senz’anima e quindi impossibilitato a rinnovarsi, progredire, comprendere e conoscere. Siamo ancora quelli che hanno affrontato la recente pandemia, soli, sconfitti e diffidenti, le suadenti atmosfere gotiche del duo anglo-elvetico, insinuandosi nei meandri più remoti e brutali delle nostre coscienze, ci spingono a guardare oltre il velo di assuefazione che ricopre i nostri occhi e ritrovare, nuovamente, il dolce sapore di una scelta improvvisa, di un dance-floor, di uno sguardo accogliente, di un bacio appassionato.