Biancamaria Scoccia in arte Whitemary è un nome di cui si parla ormai da tempo, per molti motivi. Formazione da cantante jazz, forte passione per l’elettronica e la tecnologia, i campionatori e sintetizzatori analogici già usati con scioltezza nell’EP “Alter Boy” che diventano vero e proprio marchio di fabbrica nei quarantasei minuti di quest’esordio sulla lunga distanza. “Un gran casino di sentimenti, condivisi e condivisibili” come recita la press release, ma soprattutto un invito a ballare tra skits, 12/8, 4/4, cassa dritta, testi recitati con l’impeto di chi ha molto da dire.
Le frequenze di “Radio Whitemary” cambiano in continuazione ma la regia è sapiente, il casino non diventa mai confusione fine a se stessa. Divertimento assicurato con dietro un lavoro certosino, maniacale, artigianale, dalle sedici versioni di “Radio” prima di arrivare a quella definitiva coi sample ricantati di Esperanza Spalding, Moses Sumney, Disclosure, Mac Miller al ritmo trascinante di “Sembra Che Tutto” e “Chi Se Ne Frega”. Il mantra “Niente di Regolare”, “(Intervista)” che omaggia Grace Jones e “Presets / Doing Anything” che cita Soulwax trascinano in un mondo dove i collegamenti sono velocissimi e distorti.
La seconda parte di “Radio Whitemary” (da “E’ Molto Strano” in poi) punta sulla melodia con il suono che si fa minimale, martellante in “Credo Che Tra Un Po'”, i beat sincopati di “Provo, Dico” in quota techno, il basso, il synth di “Numeri e Basta” che contagiano la ben più tagliente “Mi Sento” e l’influenza di Giorgio Moroder evidente in “Disco Bisco”. Whitemary condividerà il palco con Cosmo in quest’estate ormai alle porte, che per lei si chiuderà con la partecipazione allo Spring Attitude Festival il prossimo settembre. Appuntamenti che potrà affrontare forte di un disco libero, corposo, curioso, variegato.
Credit Foto: Fabrizio Narcisi