Dead Can Dance capitolo terzo, dopo “Spleen And Ideal” e subito prima di “The Serpent’s Egg”. Posizione solida per un album molto amato e più volte campionato dagli artisti più vari (The Future Sound Of London e Fergie giusto per citarne due). “Within The Realm Of The Dying Sun” è stato fondamentale per l’evoluzione dei DCD che in questi otto brani allargano la loro prospettiva musicale arrivando ad includere violino, violoncello, oboe, tromba e trombone cercando di affrancarsi dal classico set up chitarra ““ basso ““ batteria.

Il disco dei Dead Can Dance preferito di Mr.4AD Ivo Watts-Russell e non dunque un’opera minore quando si parla della discografia di Lisa Gerrard, Brendan Perry e Peter Ulrich, che qui consolidano il rapporto col produttore John A. Rivers. Trentotto minuti di rara intensità , quasi cinematografici nel loro svolgimento. Impeccabile la cura dei particolari, dai titoli di testa affidati a “Anywhere Out of the World” e alla voce stentorea di Brendan Perry in un omaggio alle colonne sonore di John Barry e Nino Rota che insieme alla musica classica avevano cominciato ad ossessionarlo.

Strumentali che sfiorano il canone, un’aura di mistero che aleggia spettrale incoraggiata dagli arrangiamenti orchestrali che raggiungono il culmine in un’epica “Xavier” popolarissima in ambito metal (non a caso ripresa dai Paradise Lost) pur non avendo nulla di violento o veloce ritmicamente ma dotata di quel rigore e della precisione formale che la rendono incredibilmente potente. Un album diviso a metà  “Within The Realm Of The Dying Sun”: la voce di Lisa Gerrard domina la seconda parte, da “Dawn Of The Iconoclast” in poi, catturando l”‘attenzione col suo magnetismo.

Menzione speciale per “Cantara” che ritorna alle radici dark del primo disco, rielaborandole in una cavalcata da cui è veramente impossibile non restare impressionati. Il finale è più soft, melodico e strutturato, con i vocals sovrapposti che caratterizzano “Summoning Of The Muse” e “Persephone (The Gathering Of The Fowers)” trasformando questi ultimi due brani in una suite quasi a se stante. Classico, romantico, wagneriano, si potrebbe definire in molti modi il sound di “Within The Realm Of The Dying Sun”. Certo è che ha posto le basi per molta musica emersa nei decenni successivi, creando i presupposti per l’evoluzione di un infinito numero di band.

Dead Can Dance – Within The Realm Of The Dying Sun
Data di pubblicazione: 27 luglio 1987
Registrato: Aprile ““ maggio 1987 Woodbine (Warwickshire, England)
Tracce: 8
Lunghezza: 38:43
Etichetta: 4AD
Produttori: Brendan Perry Lisa Gerrard John A. Rivers

Tracklist
1. Anywhere Out of the World
2. Windfall
3. In the Wake of Adversity
4. Xavier
5. Dawn of the Iconoclast
6. Cantara
7. Summoning of the Muse
8. Persephone (The Gathering of Flowers)