“Aristocrush” è il nuovo singolo degli italo-svizzeri Houstones, quartetto alternative rock prodotto artisticamente dal mitico Marco Fasolo (Verdena, Bud Spencer Blues Explosion, Jennifer Gentle). La band, composta da Saul Savarino (voce, chitarra), Joel Pfister (batteria), Maurizio Cuomo (basso) e Serena Maggini (tastiere e voce), è attiva dal 2012 ed ha ha due album alle spalle, oltre che una serie di collaborazioni importanti.
Tra i più grossi riconoscimenti ci sono le parole di Chris Goss (Master of Reality, Kyuss, QOTSA, un pezzo di storia della scena alternative stoner a stelle e strisce), che scrive a proposito degli Houstones: “Fresh sounding, melodic rock & roll to give a variety of moods. Joy, aggression, sadness, thought, humor. The stuff that I look for.”
Dopo “Ittero” e “Adderall”, anche questo nuovo singolo ha un titolo particolare e un significato ben delineato. A parlarcene sono gli stessi ragazzi: “Aristocrush parla delle crisi più personali e profonde, estremamente intime ma anche di come queste possano essere viste con occhi diversi una volta messe in prospettiva. Aristocrush è una specie di ironico neologismo, che ricolloca in un panorama più universale le crisi che viviamo individualmente. L’unione tra aristocratic e crush. In altre parole una presa in giro dei capricci degli individui di una società ricca che si lamentano per delle cazzate. Del resto ognuno fa i conti con la propria individualità e difatti il ritornello della canzone dice “a volte sono schiacciato dal peso della mia vita e a volte non vivo affatto“.
Il brano è uscito per Entes Anomicos (Francoforte/Germania), Dotto (Torino/Italia) e Soppressa Records (Ticino) e il videoclip realizzato è stato realizzato dagli stessi Houstones.
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