Dimenticatevi quasi del tutto di Nick Drake, dimenticatevi delle soffici ballate notturne al sapor di “luna rosa” che componevano il mosaico musicale di Black Eyed Dog apprezzato nelle precedenti prove di studio. Il cambiamento era necessario, onde evitare di emulare se stesso e dimostrare a tutti che non si vive sempre delle stesse, seppur nobili influenze. Quello che era in tutto e per tutto un progetto solista adesso veste gli abiti più elaborati del trio; alla voce di Fabio Perrinello si aggiungono Alessandro Falzone alle percussioni e Anna Balestrieri alla voce, chitarre e piano. “Too Many Late Nights” sputa fuori dieci brani in stile blues rock a tinte scure, spiazzando chi aveva incrociato sul proprio cammino i due dischi precedenti. Allo stesso tempo la nuova scintilla non tarda ad accendersi quando, sin dai primissimi respiri di “When I Was Married To You” è chiaro che ci si trova al cospetto di un signor disco.
Il fuoco di un blues primitivo incendia la maggior parte degli episodi in scaletta, mentre lievi reminiscenze del Nick Drake di “Pink Moon” vivono solo di riflesso. Il lavoro sulla componente percussiva, spesso in primo piano, richiamano in mente Nick Cave, mentre le atmosfere ubriache e notturne li avvicinano concettualmente a Tom Waits. Certo, paragoni forti, ma sono soprattuto paramentri necessari a spiegare meglio quello che vive nei solchi del disco. Un album che non vive di mera forma, puntando soprattutto sulla sostanza di brani profondi e lirici, distillando in poco più di trentacinque minuti un liquore denso di emozioni e suggestioni antiche. Caldo come le più incendiarie notti d’estate ed elegante come la più bella delle danzatrici del ventre, il nuovo lavoro di, anzi DEI Black Eyed Dog è tra le più interessanti novità di questo 2012.