Siete una band di successo ed i vostri brani vengono scelti per spot pubblicitari e serie televisive? Vi avanzano giusto giusto due brani che non hanno trovato posto nemmeno come B-sides nei mille mila singoli che avete pubblicato?
Nulla di meglio che pubblicare un bel “The Best Of “…” magari scegliendo un titolo di fantasia che fuorviasse i disattenti a caccia di novità e cacciarveli dentro.
Personalmente non ho mai amato il genere, preferendo sempre la discografia totale a scapito di una certa praticità .
Ascoltando questo disco degli Stereophonics ho però capito che una certa utilità il prodotto ce l’ha, oltre a quella logica di liberare un po’ di spazio sull’iPod.
E’ abbastanza raro avere un disco di ‘grandi successi’ con ben 40 brani, che spaziano in oltre una decade di produzioni discografiche, belle o brutte che siano.
Nello scorrere i brani per scrivere questa recensione mi sono accorto che in effetti anche colui che si avvicinava per la prima volta verso il combo gallese avrebbe avuto una panoramica semplice ed esaustiva della band e che nulla sarebbe davvero mancato.
Si va dal primo e convincente album “Word Gets Around” all’ultimo e controverso “Pull The Pin”, dal migliore della serie “Performance And Cocktail” al disco intriso si spirito vintage “You Gotta Go There To Come Back”.
Per quanto riguarda Kelly Jones e fratelli/soci devo aggiungere che li ho sempre trovati con “le cose giuste al punto giusto” ma che la classe è un’altra cosa. Mi spiego: la Gibson Les Paul ha un suono unico, specie per il power pop, ma per cantare “Maybe Tomorrow” è sprecata.
La voce roca va bene, ma non serve per strillare una verità lapalissiana quale: Serve un solo albero per fare mille fiammiferi, serve un fiammifero per bruciare mille alberi (“Thousand Threes”).
Però quando ascolto “Have A Nice Day” vedo ancora Gwyneth Paltrow (la mia all time favorite actress) in sottoveste che prepara due Martini e mi viene il buon umore.
Lo stesso con “Pick That Part That’s New”, usata per una pubblicità automobilistica. Un brano solare che mette allegria.
Come antidepressivo, insomma, gli Stereophonics sono meglio del Prozac. Ma è questo quello che stiamo cercando?
Per liberare spazio nell’Hard Disc.
DEFRAMMENTABILE
2. The Bartender and the Thief
3. Just Looking
4. Have a Nice Day
5. Local Boy in the Photograph
6. Maybe Tomorrow
7. Superman
8. Pick a Part That’s New
9. My Own Worst Enemy
10. I Wouldn’t Believe Your Radio
11. You’re My Star
12. Mr. Writer
13. Step on My Old Size Nines
14. Devil
15. It Means Nothing
16. A Thousand Trees
17. Vegas Two Times
18. Traffic
19. More Life in a Tramps Vest
20. Handbags and Gladrags