Tiepide scintille argentate danzano gioiose attorno alle note di una band dal nome strano, che unisce curiosità a terrore soffuso. Camera237, la camera da non aprire nell’incubo ad occhi aperti di “Shining”, la porta da cui tenersi lontani. Per nostra fortuna non troveremo carne mutilata tra questi solchi, nessun bagno di sangue impregnerà i meccanismi del juke box messo su in terra cosentina da quattro ragazzi innamorati del post-rock e della sperimentazione.
Una matassa sonora spessa, luccicante di limpida armonia scioglie i suoi lunghi capelli setosi dividendosi tra pezzi strumentali e non, lasciando nell’aria un sentore inebriante di fiore sbocciato. Tutto gira per il verso giusto in “Inspiration Is Not Here”, non c’è spazio per divagazioni o autocompiacimenti consolatori. Quando Marco Orrico attacca a cantare in “If You Are Tired Don’t Risk, Stop Please” si viene pervasi dalla certezza di avere tra le mani un album nutriente, che va assimilito per immagini e fascinazioni, ad occhi chiusi e orecchie aperte.
L’intreccio tra chitarre, sintetizzatori, fender rodhes, percussioni e pianoforti imbriglia la mente richiamando a testimonianza della sua scorrevolezza la risacca del mare e lo sgocciolare di una grondaia invernale. E’ musica serrata, sotto pressione, psichedelicamente armonica, a tratti furente, piena, che sa aprirsi spazi di galleggiamento notevoli, grazie ad invenzioni melodiche improvvise come nelle suggestive “Are You Ready For Cambogia” e “M Lou Murphy”, strumentali composizioni figlie del miglior post-rock degli ultimi anni. Va a finire che tra i gangli dell’album ci trovi un ricco amalgama di geometriche angolazioni prese in prestito dai Don Caballero, mischiate con folate elettriche degne dei God Is An Astronaut.
Ulteriori prove a carico della qualità dei Camera237 vanno ricercate nella sapiente regia dietro al mixer di Francesco “burro” Donadello – batterista dei Giardini Di Mirò, nonchè, produttore di gran fiuto – e nella volontà di registrare le nove tracce del disco in presa diretta, quasi a voler rivendicare l’assenza di trucchi e manipolazioni in postproduzione.
Gli applausi che aprono l’album sono un invito fatto all’ascoltatore a fare altrettanto dopo cinquanta minuti di giostra elettrica, un presagio trasformato in realtà dalla bravura convincente di una band che ha il solo dovere di farsi conoscere il più possibile per diventare un alberello che punteggia il panorama musicale italiano.
2. 23 Secondi Per Decidere Di Non Morire
3. In A Room
4. New Song
5. Are You Ready For Cambogia
6. If You Are Tired Don’t Risk, Stop Please
7. M Lou Murphy
8. L’Incoscienza Di Micky
9. Caracol