Full Pupp: etichetta norvegese di proprietà del duo Prins Thomas ““ Steve Kotey, attiva dal 2005 e nota per la sua retro-mania prettamente disco e per aver lanciato uno e più talenti locali.
Dall’esperienza in gruppo con gli Ash Ra Temple a quella solista, il ‘corriere cosmico’ Manuel Goettsching ha talvolta avuto modo di improvvisare, proprio come durante i sessanta minuti di accordi di chitarra e synth che compongono la leggendaria sessione di registrazione per “E2-E4” (1981), un cui frammento ha dato poi vita all’indimenticabile hit “Sueà±o Latino” (1989).
Da parte di Prins Thomas giunge così un tributo al suo genio. In “Goettsching”, il norvegese rilascia un solido groove accompagnato da fluttuanti synth ““ in linea con le idee del chitarrista tedesco ““ e da un’acida linea di basso. Il remix curato da Blackbelt Andersen aggiunge, invece, martellanti elementi funk.
“Eurodans” e “Italian Stallion” hanno contribuito nel recente passato a presentare lo sconosciuto Terje Olsen ““ oggi acclamato autore di numerosi re-edits ““ a nuove e più grandi platee. La prima traccia è stata, infatti, il suo miglior biglietto da visita: a seguito di una prima stampa (2004) su Soul Jazz di sole sessanta copie, la Full Pupp la ristampò (2005) a causa della grande richiesta dovuta alla sua praticamente immediata non disponibilità sul mercato, affiancandole, però, un’eccellente seconda traccia, dal cui titolo si scopre essere un omaggio al nostro paese.
Entrambe racchiudono in loro stesse la capacità di smuovere qualsiasi dancefloor con semplici e coinvolgenti beat.
Ascolta Eurodans
Con la sua prima uscita, il meticoloso astronauta norvegese Magnus Sheehan, guidato dal suo studio sulla Terra dal fido connazionale Prins Thomas, spinge sull’acceleratore della sua navicella spaziale, conducendo l’ascoltatore in un autentico viaggio tra distanti ma luminescenti galassie. Non è facile gravitare attorno l’orbita del ‘pianeta’ “Kosmetisk” che, attraverso l’emanazione di calde e profonde onde sonore, emana forti, ma assorbili scossoni all’astronave.
Risulta, invece, più morbido l’atterraggio in circa otto minuti su “Onkel Reisende Mac”, a conferma che la lezione di astrofisica cosmica del miglior Daniele Baldelli è stata pienamente recepita e riadattata all’uso. Superbo.
Tale prima sorprendente uscita del duo composto da Jarle Brà¥then e Marius Và¥reid risale ormai al lontano 2007. Da lì a breve, seppur a rilento nel tempo, le loro carriere ““ specie se soliste ““ hanno conosciuto una fase di discesa, laddove il primo si è affermato come DJ e il secondo come prolifico produttore e remixer.
In ogni caso, i temporali tropicali “Kjappfot” e “Magadrag” sono stati i primi gradevoli singoli a bassa intensità estratti dal conseguente album intitolato “Ytre Rymden Dansskola” (2009), proprio come l’impronunciabile monicker scelto dai due amici di lungo corso, la cui possibile traduzione in italiano suona come ‘Scuola di Danza Interspazio’. Nomen omen.
Non contento del suo debut album in coppia con Marius Và¥reid, con questa release Jarle Brà¥then soddisfa gli appetiti fonici dei più non accontentabili fan, che avevano avuto già modo di apprezzare la straordinaria “Takras” su “Full Pupp Presents The Greatest Tits Vol. 1” (2008), compilation edita a scopo promozionale dall’etichetta e remixata in parte dal boss Prins Thomas in persona.
E, così, direttamente dai meandri di quello che potrebbe essere un passato non assopito e, soprattutto, mai dimenticato, ecco sopraggiungere una ventata di fresca house balearica di pregevole fattura: l’ascolto di “Søder” non può che lasciare senza parole qualunque ascoltatore.
Ascolta Søder
Il progetto Ytre Rymden Dansskola continua, nelle vesti di Marius Và¥reid, a brillare di luce propria. La title-track, infatti, offre l’ennesima riuscita prova di affatto algida nu-disco. A partire dalla inconfondibile linea di basso, “Vallefaret” si rivela, poi, essere nient’altro che un evidente omaggio a “I Feel Love” (1977) della purtroppo da poco scomparsa Donna Summer, autentica regina della disco music, sapientemente supportata in cabina di registrazione dal nostrano Giorgio Moroder.
A seguire, “Villa Farris” ne conserva l’atmosfera, mentre il remix di “Vallefaret” ad opera del solito Blackbelt Andersen, nonostante i rumori ambientali in sottofondo, è quanto mai ipnotico.
Ascolta Vallefaret
Il ‘Tyrkisk Pepper’ è una forte caramella alla liquirizia, aromatizzata con cloruro d’ammonio e pepe. Ciò che sorprende è come la versione in salsa high-energy realizzata da Daniel Tjus Andersen sembra non distogliersi granchè dalla vera essenza della tipica leccornia dei paesi nordici.
Con palato da occidentale, resta, però, sicuramente più facile ‘assumere’ la “Tyrkisk Pepper” traccia, dall’infinito arpeggio occluso in una coltre di lussureggianti synth e distorto dallo strano fragore di un campanaccio. Il remix di Dølle Jølle si distingue, invece, per l’aggiunta di chitarre acustiche e l’utilizzo di più ariosi synth che ne migliorano la resa sonora. Buon appetito e buon ascolto!
In rigoroso ordine di tempo, Henning Severud, DJ e produttore da Bergen emigrato poi in quel di Berlino, è tra gli ultimi debuttanti su Full Pupp.
Il suo esordio ben si coniuga con gli ormai consueti dettami dell’etichetta, per un insieme di suoni contrassegnati da solari scanalature che non rinunciano mai all’intersecarsi con una buona dose di melodie, proprio come in “Kanal” e in “Turkis”, laddove fa altresì capolino il non celato micro-frammento preso in prestito da una famosa sognante traccia quale “Moments In Love” (1985) degli Art Of Noise. In coda, l’acido remix di “Kanal” sottoposto al trattamento del ‘guru’ Prins Thomas è sinonimo di garanzia.
Ascolta Turkis
Telephones – Turkis by Telephones